Silvio Mondinelli in vetta all'Annapurna, suo 13°° Ottomila

Il 12/10 Silvio Mondinelli e lo sherpa Lhakpa hanno raggiunto gli 8091m della vetta dell'Annapurna. E' il 13° Ottomila per il finanziere e Guida alpina di Alagna Valsesia
Annapurna, Silvio Mondinelli

Alle 11,30 (ora nepalese, 7,30 italiane) di oggi, Silvio Mondinelli e lo sherpa Lhakpa hanno raggiunto gli 8091m della vetta dell'Annapurna. Questo è il 13° Ottomila per il finanziere e Guida alpina di Alagna Valsesia, a cui ora manca il solo Broad Peak per fare l'en-plein delle 14 montagne più alte della terra.

Il team della spedizione (composta oltre che da Mondinelli anche da Abele Blanc, Marco Camandona, Marco Confortola e Fabio Iachini) era partito dall'Italia il 14/09. Poi, raggiunti i 4200m del Campo Base il 20 settembre, in successione sono stati installati: il Campo 1 a 5000m il 27/09, il Campo 2 a 5600m il 30/09 e il Campo 3 a 6600m l'8/10.

Intanto, Abele Blanc, la Guida alpina valdostana che con la cima dell'Annapurna avrebbe salito tutti i 14 Ottomila, è stato costretto a ritornare per un grave lutto familiare. Naturalmente ciò ha avuto ripercussioni negative anche sul morale della spedizione che ha proseguito nel suo intento solo per le insistenze dello stesso Abele.

Poi, questa mattina la vetta di Mondinelli e Lapka che, alle 15,30 (Nepal time, 11,30 italiane), erano già ridiscesi al Campo 3. Ora si attende il loro rientro al Campo base. Le ultime notizie, inoltre, davano presenti al Campo 3 anche Marco Camandona e Marco Confortola, questa mattina impegnati pure loro in un tentativo alla cima.


SILVIO MONDINELLI E L'ANNAPURNA, PENSIERI DI VETTA

Annapurna, giovedì 12 ottobre 2006, ore 11,30 Nepal time (7,30 ora italiana): Silvio Mondinelli e lo sherpa Lhakpa arrivano lì dove non c'è più niente da salire. Finalmente sono in cima agli 8091 metri alla Dea dell'Abbondanza, o dell'Annapurna se più vi piace. Questo è stato il primo Ottomila salito dall'uomo ma, da quella prima storica volta che vide in vetta i francesi Maurice Herzog e Louis Lachenal, l'immensa montagna non ha perso nulla della sua durezza e asprezza, come del resto è restato immutato tutto il suo grandioso fascino.

Da quel 3 giugno 1950 molte altre spedizioni hanno percorso le sue pareti e le sue creste e molte altre storie sono successe. La Dea dell'Abbondanza non ha risparmiato gioie e dolori a nessuno. D'altra parte le montagne stanno solo ad osservare cosa accade, sono gli uomini e gli alpinisti che cercano e vogliono salirle.

Lo sa bene anche Silvio Mondinelli, che tanto ha sognato e dato a questa sua tredicesima cima oltre gli 8000 metri. Una vetta che per essere raggiunta gli ha richiesto non solo tre spedizioni (un percorso che può dirsi “normale” per i colossi himalayani) ma che gli ha riservato anche non pochi dolori. Chissà cosa avrà pensato il finanziare di Alagna Valsesia lì, in vetta? Certo da qui, restando comodamente seduti, si può ben fantasticare… ma è difficile, se non impossibile, capire del tutto. E' difficile immaginare il sollievo che possono aver provato su quella vetta, lui e il suo compagno, dopo 11 ore di durissima salita.

Partiti dai 6600m del campo 3 in piena notte, alle 1 (ora nepalese ovvero le 5 in Italia) hanno affrontato la lunghissima, anzi quasi interminabile, salita verso la vetta; superando il freddo intensissimo rinforzato dall'incessante vento, e battendo tutta la traccia su neve profondissima e naturalmente vergine. Certo, in cima, saranno stati felici per la fine del tormento e della fatica. Sicuramente avranno pensato che il tutto si sarebbe veramente completato con il ritorno al Campo base. E si saranno riempiti gli occhi di quello speciale mondo dall'alto per cui loro, e tutti gli alpinisti, affrontano la montagna, e la "fatica" di queste montagne.

Silvio, intanto, ha già raggiunto con il satellitare la sua casa, la sua Idel, moglie e fondamentale compagna d'avventura. Si sono scambiati, come sempre, poche parole… “Sono in cima... tutto bene...” e poi, come in codice, le solite informazioni. Idel ha intuito dal crepitio della cornetta la forza del vento. Ha preso accordi per il successivo collegamento. Ha chiesto informazioni su Marco Camandona e Marco Confortola, anche loro impegnati nella salita verso la vetta. Poi, come sempre, avrà detto a Silvio di scendere, perchè è poi quella la parte più delicata del tutto. Ma tra sé, Idel ha anche pensato che quella è la terza vetta di un Ottomila che Silvio raggiunge il 12 ottobre, dopo quelle del Manaslu e dello Shisha Pangma. La stessa data in cui compie gli anni anche il papà di Idel... probabilmente anche questi calcoli e coincidenze servono per far trascorrere il tempo di una spedizione, e di una lontananza...

A proposito di numeri, forse Silvio avrà anche pensato che, di quelle vette oltre gli 8000, gliene manca solamente (e ancora) una, il Broad Peak... Ma più sicuramente il suo pensiero sarà ri-andato al compagno di Himalaya Christian Kuntner, e a quel maggio dell'anno scorso quando proprio qui, su questa montagna, una valanga gliel'ha strappato via mentre assieme tentavano la cima. Avrà pensato ad Abele Blanc, anche lui testimone di quella valanga che non si può scordare e che l'ha duramente colpito. Abele avrebbe dovuto essere con lui, in cima, se non fosse stato costretto alcuni giorni fa a rientrare in Italia per il lutto che ha colpito la sua famiglia.

Quante cose avrà pensato Silvio? Forse tutte e nessuna. Certo sono tutti pensieri che fanno parte di questa sua incredibile, difficile, contraddittoria e magnifica avventura nell'immenso Himalaya.

Vinicio Stefanello


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Nella foto l'Annapurna (ph Loris Marin)


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