Premio Silla-Ghedina a Bau, Beber e Tondini per “Colonne d’Ercole”

Sabato 12 ottobre a Belluno, nell'ambito della rassegna Oltre le Vette è stato assegnato il Premio alpinistico Silla Ghedina 2013 ad Alessandro Baù, Alessandro Beber e Nicola Tondini per la loro nuova via Colonne d’Ercole sulla Punta Tissi, parete Nord-Ovest della Civetta (Dolomiti).
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Il tracciato della via Colonne d'Ercole (1200m, max IX, obbl. VIII+) , Punta Tissi, Civetta, Dolomiti, aperta tra il 2009 e 2012 da Alessandro Baù, Alessandro Beber e Nicola Tondini. Prima libera integrale il 7 e 8 settembre 2012 da Baù, Beber e Tondini.
A. Baù
Scoiattoli di Cortina d’Ampezzo, Ragni di Pieve di Cadore, Gruppi Rocciatori del CAI di Belluno, Zoldo e Feltre, Caprioli di San Vito, Rondi del Comelico e il Gruppo GIR del CAI di Agordo. Questi i gruppi che compongono la giuria di un premio dal nome prestigioso ed evocativo di un alpinismo classico delle Dolomiti: il premio Silla-Ghedina. Giunto alla sua IX edizione, il premio è stato assegnato dal presidente della Fondazione omonima, Roberto Cieli, alla via “Colonne D’Ercole” sulla Punta Tissi al Civetta. Aperta tra il 2009 e il 2012 da Alessandro Bau, Alessandro Beber e Nicola Tondini, la via è stata liberata integralmente il 7 e 8 settembre del 2012 dai tre alpinisti.

“Un progetto o una coincidenza l'aver salito "Colonne d'Ercole" con il 150° anniversario del CAI?”, esordisce con questa domanda la giuria, motivando la premiazione. “Sicuramente un'idea meditata da tempo come dichiarano i primi salitori. Un'idea ambiziosa che si è concretizzata con una salita d'eccellenza sulla parete delle pareti. Si sono superate forti difficoltà seguendo una logica aleatoria, preferendo una chiodatura classica alla quale è da rendere merito ai tre forti alpinisti l'etica seguita”. Una motivazione che è stata molto apprezzata da Bau, Beber e Tondini. “Hanno premiato non solo la linea, ma anche lo stile di apertura della via”, sottolinea Nicola. “Una grande soddisfazione”, ha aggiunto Alessandro Bau, “la prima conferma che la via ha uno spessore notevole”. Qualcosa che la fa entrare nella storia dell’alpinismo. “L'avere scoperto una nuova via sulla Civetta tra la Martini, la Kein Rest von Sehnucht e il diedro Philip Flamm dimostra una elevata capacità di analisi delle pareti rocciose fino ad individuare percorsi ritenuti un tempo insuperabili con tecnica alpinistica classica”, precisa Cieli.

Beber ammette che “tutti e tre nel corso dell’ascensione avevamo la netta sensazione di star realizzando qualcosa di importante”. Ma aggiunge subito: “il percorso di crescita personale, che un progetto di questo tipo racchiude, rimane in ogni caso infinitamente più importante di qualsiasi "gloria" annessa”. Si tratta insomma di ricerche personali. “Il mio alpinismo è in continua evoluzione”, dice Bau, “ogni esperienza cambia le mie aspettative e la consapevolezza del limite”. Continua Tondini, “su "Colonne d'Ercole" siamo riusciti nello stile più puro, lasciando a casa gli spit”. Solo protezioni su fessure, con chiodi, nuts e friends, dunque. Questo significa in altre parole “lasciare ampio spazio alla possibilità di non riuscita, lasciare aperta la dimensione vera dell'alpinismo, che è l'avventura”.

Certo di avventura si è trattato, quando per due giorni Bau, Beber e Tondini sono rimasti appesi su quella che a detta di molti è una delle pareti più belle e impegnative delle Dolomiti. Come ha poi spiegato Roberto Cieli, “la particolarità della via è averla vinta in più riprese in un lunghissimo arco di tempo, quasi a voler prolungare il piacere di essere là, come quando si ritorna in un luogo che continua a risvegliare mille emozioni”. Sicuramente i tre alpinisti hanno provato queste sensazioni. Come dimenticare “la luce calda del tramonto, appesi sulle dite sopra un baratro buoi?”. Ne rimane un ricordo unico: “giornate bellissime , roccia magnifica, arrampicata su livelli tecnici e atletici elevati e una forte amicizia con i compagni di cordata maturata durante le numerose giornate trascorse in parete”. Un’esperienza certo da ripetere… “L’unico rammarico”, ammette Beber “è non aver potuto dedicarsi al progetto in maniera più concentrata, con ritmi meno frenetici e spezzettati”. “A causa dei nostri lavori e delle condizioni meteo è stato impossibile”, continua Bau.

Ma ora si sono aperti “nuovi orizzonti”. I tre alpinisti, infatti, stanno continuando con nuovi progetti, come ci svela Tondini: “sempre in Dolomiti ne sto portando a termine un altro grande. L'esperienza maturata sia al Sass dla Crusc (tre vie nuove) che sul Civetta si stanno rilevando fondamentali in questa nuova avventura”. Beber ironizza: “purtroppo ho preso il vizio. È una specie di dipendenza dal sogno”. Dopotutto, quale droga migliore?!


Premio Silla Ghedina. Istituito per volontà della signora Silla Ghedina Menardi Apollonio con lo scopo di valorizzare il patrimonio culturale, storico, scientifico ed ambientale di Cortina d’Ampezzo e della Regione Dolomitica, il premio è giunto alla sua IX edizione.

>> Intervista ad Alessandro Baù dopo l'apertura di Colonne d'Ercole, Punta Tissi alla Civetta



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