Piergiorgio: Ongaro deve rinunciare per un incidente

Giovanni Ongaro è stato colpito da una scarica di ghiaccio mentre insieme a Hervé Barmasse e Cristian Brenna tentava la vetta del Cerro Piergiorgio (Patagonia).
Le ultime dal Piergiorgio erano davvero positive. Dopo una dura e non facile preparazione, la task force composta da Mario Conti, Giovanni Ongaro, Cristian Brenna ed Hervé Barmasse aveva superato il punto massimo raggiunto dalla spedizione dell'anno scorso ed era pronta per un tentativo alla vetta. Ora, la notizia, giunta poco fa, dell'incidente (per fortuna già risolto) a Giovanni Ongaro.

Mentre la cordata era all’imbocco del grande camino centrale (punto chiave della salita) un blocco di ghiaccio lo ha colpito alle mani. Ripetiamo: per fortuna la situazione è già risolta. Non prima però di una rocambolesca e difficile discesa notturna.

Una radiografia ha già confermato i "danni" già evidenti in parete: Giovanni si ritrova con la rottura di una mano (trapezio) e una forte contusione all’altra, ed ora sarà trasferito a Calafate per le cure del caso. Che dire se non che è andata bene? Data la situazione e la posizione non è un mistero che poteva andare ben peggio. Va da sé che tutti i Ragni inviano un grande abbraccio e un in bocca al lupo a Giò.

Ora starà a Mario Conti, Cristian Brenna ed Hervé Barmasse decidere le prossime mosse sul Piergiorgio. Vi faremo sapere gli sviluppi. Intanto pubblichiamo il breve report che ci è giunto il 28 gennaio scorso proprio da Giovanni Ongaro.


Hola amigos escaladores…
Dopo un mese a girovagare per i Salar di Argentina-Cile e Bolivia mi sono incontrato come da programma con Mario ed Hervé a El Chalten. La pressione sale, e noi con tutto il materiale, ed aiutati da alcuni portatori, siamo riusciti a trasferire il tutto alla base della parete.
I primi 2 giorni, io ed Hervé abbiamo risalito le corde fisse lasciate l'anno scorso... con non pochi problemi e spaventi, viste le pessime condizioni in cui le abbiamo trovate. Poi ci hanno raggiunto Mario e Cristian, che è partito una settimana più tardi.
Abbiamo continuato la risalita delle fisse e, raggiunto il punto più alto già toccato l’anno scorso, siamo riusciti ad aprire un lunghezza nuova che ci è costata una bella doccia fredda, dato il gran calore che scioglie i funghi sommitali creando veri e propri ruscelli in parete.
Dopo 2 giorni a Chalten per ricaricarsi, siamo ritornati alla nostra cueva sotto la parete. Ora sembra che ci sarà un'altra ventana de buon tempo, e se teniamo suerte con 1-2 bivac in parete dovremmo farcela ....
Asta presto los "deseparasidoensurr"
Giò
 

Note:
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www.ragnilecco.com



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