News dal Dhaulagiri, Cho Oyu, Everest

Il 9/04 Renzo Benedetti è salito al C1 del Dhaulagiri come la spedizione di Mario Merelli e Mario Panzeri. Nel frattempo Silvio Mondinelli, con Marco Confortola e Alberto Magliano, è sbarcato a Kathmandu diretto al Cho Oyu. Mentre Nives Meroi e Romano Benet puntano al versante nord dell’Everest.
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Sulla cresta a pochi metri dalla cima del Makalu: l'ultimo 8000 salito da Renzo Benedetti nel 2006.
arch. Renzo Benedetti
Primi passi per molte spedizioni sugli 8000 himalayani. E' di ieri la telefonata del trentino Renzo Benedetti che, arrivato il 7 aprile scorso al campo base del Dhaulagiri, il 9 era già salito ai 5850 metri del Campo 1 per il suo primo giro di acclimatamento. Benedetti, alpinista esperto e gran frequentatore degli 8000, questa volta affronta la montagna da solo, anche se fa presente che al campo base, impegnati come lui sugli 8167 metri della settima montagna della terra, ci sono una ventina di alpinisti. Tra questi il team dei suoi amici nonché veterani himalayani Mario Merelli e Mario Panzeri e C. (anche loro già arrivati al Campo 1). Ma anche una spedizione spagnola di cui fa parte Iñaki Ochoa. Il tempo, naturalmente, per ora non può che essere quello tipico della primavera delle alte montagne con il classico menù: bello al mattino e neve al pomeriggio. Ma i giochi sono appena iniziati...

E' proprio all'inizio anche l'avventura di Silvio “Gnaro” Mondinelli sbarcato a Kathmandu con un team italiano di cui fanno parte anche Marco Confortola e Alberto Magliano. La destinazione dell’iron man italiano è il versante “tibetano” del Cho Oyu. Ovvero di quegli 8.201 metri della “Dea del turchese” che il finanziere di Alagna Valsesia ha già salito nel 1997 ma che gli serviranno per acclimatarsi e prepararsi per il Broad Peak in programma a giugno. Una tappa non indifferente per Mondinelli visto che si tratta dell’unico 8000 che ancora non ha salito… Intanto, però, con la “politica” del passo dopo passo che gli è abituale, siamo sicuri che Silvio penserà a questo Cho Oyu, e solo a tempo debito arriverà anche la quattordicesima tappa del suo personale (e bellissimo) ventennale tour himalayano.

A proposito di hymalaisti Doc (e di lungo e puro corso) va detto che anche Nives Meroi e Romano Benet stanno completando il loro giro di acclimatamento nella verde e rilassante Valle del Khumbu. Giunti al campo base sud dell’Everest però faranno dietrofront. Il loro obiettivo, infatti, è sì la montagna più alte di tutte, ma salita da nord. Quindi ritornati a Kathmandu e presa la strada per il Tibet prevedono di iniziare le operazioni alpinistiche vere e proprie dal 18 aprile. Intanto si “godranno” il ben conosciuto pellegrinaggio verso il Kala Pattar e il Campo base della Dea dell’Abbondanza. Potrebbe essere il loro decimo 8000, un record al femminile per Nives Meroi ma anche per quell’inossidabile coppia che forma con il marito Romano Benet. Sono sempre arrivati in vetta assieme, ed è quello che si promettono di fare anche questa volta.

Siamo solo all’inizio, dicevamo. Come ormai abbiamo imparato nulla è scontato sui colossi dell’Himalaya, specialmente per chi tenta di salirli senza ossigeno e senza uso di portatori d’alta quota…. La strada è ancora lunga (e per tutti difficile), ma anche in questo sta il "bello" e il "serio" del gioco.



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