Monte Nalumasortoq e l'arrampicata al Tasermiut Fjord in Groenlandia

Non c'è due senza tre e il nome della nuova via d'arrampicata aperta dalla cordata italo-francese composta da Jerome Arpin, Mario Manica, Francesco Vaudo e Giancarlo Ruffino alla Ovest del terzo pilastro del Mount Nalumasortoq. 850 metri di sviluppo con difficoltà 6c/A3 sulla straordinaria Big Wall al Tasermiut Fjord, Groenlandia del Sud. Di Antonella Cicogna.
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Il pilastro centrale ed il pilastro di destra del Nalumasortoq. la via aperta dalla spedizione italo-francese Greeland 2000 sale al centro del pilastro di destra.
Mario Manica

Nalumasortoq, 3° pilastro
Mancava lui. Il terzo dei pilastri. Il più alto. E per mettere fine alla questione, la spedizione alpinistica Greenland 2000 è partita alla volta di Tasermiut Fiord, all'estremo sud della Groenlandia, per affrontare la spettacolare parete Ovest del terzo pilastro del Mount Nalumasortoq (2045m).

I componenti di Greenland 2000
La spedizione era composta da Jerome Arpin 26 anni di Chamonix (Francia - Guida Alpina, Vibram Team), Mario Manica (37 anni di Rovereto - Istruttore di alpinismo Polizia di Stato, Camp Team e Mello's Team), Giancarlo Ruffino (36 anni di Varese, Club Alpino Accademico Italiano) e Francesco Vaudo (28 anni di Verbania, Aspirante Guida Alpina, Vibram Team) -

Un po' di storia.
Nel 1995 una spedizione britannica aveva realizzato la prima salita al pilastro di sinistra. L'anno successivo era stato il turno della spedizione guidata dal veterano di quest'area della Groenlandia, lo svizzero Christian Dialphin, che aveva siglato l'apertura della prima via al secondo pilastro. Un'impresa alla quale aveva preso parte, tra gli altri, la forte cordata dei lecchesi Paolo Vitali e Sonja Brambati. Il terzo pilastro, tentato nello stesso anno, aveva impegnato la cordata gallese di Nigel Shepherd e Ian Wilson, ritiratasi dopo sei tiri per un incidente.

La Spedizione
Il 25 maggio 2000, dopo due giorni di traversata marina tra i fiordi e gli iceberg della "Terra verde", e fatta sosta al piccolo villaggio di Nanortalik, i quattro della spedizione Greenland 2000 hanno posto il campo base sulle rive del fiordo ai piedi della grande parete di Ulamertorsuaq.

Dopo un'ora di preparativi e con gli zaini carichi, hanno poi proseguito la marcia al campo uno, che hanno fissato a tre ore di cammino. Da quel momento in poi è stata una corsa per sfruttare al massimo le condizioni climatiche ottimali.
Ritornati alla base alle dieci di sera la decisione: Francesco e Jerome allestiranno le prime corde fisse alla parete Ovest del terzo pilastro già il giorno seguente (26 maggio), mentre Mario e Giancarlo faranno da spola ininterrottamente dal campo base al campo uno.

L'entusiasmo è alle stelle anche se sono stravolti. A soli tre giorni dalla partenza dall'Italia, i quattro alpinisti hanno già cento metri di corde fisse sulla parete della svettante torre Nalumasortoq. Nei giorni seguenti, a turno, due di loro arrampicheranno, mentre gli altri faranno avanti e indietro per portare materiale sotto la parete.

Nel primo tratto, la cordata italo-francese ha trovato i segni delle soste del tentativo gallese del 1996, fino al sesto tiro dove, su un passaggio difficile che realizzeranno su copperhead, troveranno le ultime tracce dei loro predecessori: un mazzo di microstopper; quello era il luogo dell'incidente che pose fine a quella ascensione.

Il 31 maggio, a pochi passi dalla tendina sotto la parete di Nalumarsortoq, uno spiacevole incidente: Giancarlo Ruffino si infortuna al ginocchio, proprio quando la spedizione doveva sferrare l'attacco decisivo alla cima.
Un attacco ancora più urgente perchè il tempo dopo sei giorni di bello stabile iniziava a dar segni di irrimediabile irrequietudine. Ruffino, dopo tutto il lavoro, la fatica, e l'entusiasmo dei sei giorni d'arrampicata, deciderà a malincuore di rinunciare alla firma di vetta.

Il primo di giugno, alle sette di sera, nella bufera Jerome Arpin, Mario Manica e Francesco Vaudo concluderanno la salita. La prima via alla parete Ovest del terzo pilastro sarà battezzata: "Non c'è due senza tre".

La parola ai protagonisti

Mario Manica:
"Roccia superba, pulita, con difficoltà fino al 6c e passaggi fino ad A3. la maggior parte dei tiri sono stati realizzati in libera con una minoranza di tratti in artificiale" hanno spiegato gli alpinisti.

"La via dopo i primi tre tiri è molto logica, a tal punto che sembra impossibile che non fosse stata salita prima".
"A parte i primi due tiri in placca, e un nevaio di cento metri, la linea segue sempre il gran diedro che solca tutto il pilastro nel suo centro. Più logica di così si muore".

"Abbiamo arrampicato sempre in fessura e sicuramente la via potrà essere un giorno ripetuta in completa arrampicata libera. Su diciannove tiri aperti, abbiamo utilizzato un unico spit di progressione quasi alla fine del decimo tiro. Avevo visto una clessidra dove fare sosta. Era già abbastanza singolare trovarla su granito. Ma poi mi sono accorto che non dava sicurezza a sufficienza, e così ho dovuto ripiegare sullo spit per proseguire ancora cinque o sei metri e fare la sosta".

I componenti della spedizione:
"Il festeggiamento al campo base è stato degno della salita: salmone pescato a pochi passi dalle tende con la canna da pesca che Francesco si era portato dall'Italia, con contorno di cozze giganti al limone che si trovavano in abbondanza... e birra!"

"In un'era di supermediatizzazione e promozione delle salite alpinistiche ancor prima di averle realizzate, Greenland 2000 aveva stretto un patto ben chiaro: <>, e così abbiamo preferito partire alla volta delle Big Wall groenlandesi senza farci pubblicità".

SCHEDA
Componenti:
- Jerome Arpin 26 anni, Chamonix (FRA) Guida Alpina.
- Mario Manica, 37 anni, Rovereto Istruttore Centro Addestramento Alpino Polizia di Stato Moena (TN), membro del C.A.A.I. e G.H.M.
- Giancarlo Ruffino, 36 anni, menbro del Club Alpino Accademico Italiano.
- Francesco Vaudo, 28 anni, Verbania, Aspirante Guida Alpina.

Area: Groenlandia del Sud, Tasermiut Fjord.
Accesso: Narsarsaq - Nanortalik - Tasermiut Fjord.

'Non c'è due senza tre'
Via nuova alla parete Ovest terzo pilastro, Mount Nalumasortoq 2045m, in vetta

Primi salitori: Jerome Arpin, Mario Manica, Francesco Vaudo l'1 giugno 2000.

difficoltà: ED, 6c/A3
sviluppo: 850m - 450m di fisse

Si ringraziano Camp, Kong, Longoni, Mello's, Montura, Ravelli Sport, Vibram.




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