Meru Shark's Fin, successo per Conrad Anker, Jimmy Chin e Renan Ozturk

Gli alpinisti statunitensi Conrad Anker, Jimmy Chin e Renan Ozturk hanno aperto un via diretta sullo 'Shark's Fin' il grande pilastro della parete NO del Meru (6310m) nel Garhwal, Himalaya, India.
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Meru. Lo Shark's Fin è l'inconfondibile pilastro in primo piano che svetta a destra.
Meru Eleven

Nel mondo anglosassone si dice “Third time lucky”, ossia che la terza volta porta fortuna. Questo vale certamente per l'alpinista statunitense Conrad Anker che, assieme a due altri assi americani, Renan Ozturk e Jimmy Chin, il 2 ottobre è riuscito a salire i 1300 metri dello 'Shark's Fin', l'inviolato pilastro centrale della parete NO del Meru. Un bellissimo "missile" di roccia che (tanto per definire l'impresa dei tre alpinisti americani) era stata tentato in precedenza da almeno 10 fortissime spedizioni.

Arrivati al campo base il 15 settembre, il 21 i tre alpinisti erano già al campo base avanzato raggiunto in 6 ore. Il giorno successivo hanno attaccato la via che avevano già tentato in precedenza e, salendo per neve e difficili tiri di ghiaccio, due giorni più tardi hanno installato il Campo 1 su “The Balcony”. Questo li ha portati alla immensa fascia di roccia strapiombante e dopo il Campo 2 – un bivacco appesi nel vuoto a circa 5800m – sono saliti per la sezione più ripida e pericolosa della via: una "una prua nello spazio, strapiombante e salito in artificiale" chiamata il 'Crystal Pitch' con difficoltà di A4. Dopo 6 giorni di scalata, e con la parte basse ormai alle spalle, Anker, Chin e Ozturk hanno continuato lungo una combinazione di misto e artificiale. Ancora non ci sono dettagli precisi su questa sezione della salita ma visti i tentativi precedenti, è chiaro che è qui che i tre si sono giocati la via. Infatti, la cima è stata raggiunta con successo 5 giorni dopo, ovvero il 2 ottobre, mentre il rientro a campo base e avvenuto due giorni più tardi. In tutto dunque, 11 giorni non stop di salita in parete, più due di discesa, in perfetto stile alpino per venire a capo di quella che sicuramente è una salita da incorniciare!

Il successo su questa meravigliosa big wall himalayana arriva sulla scia del tentativo nel 2008, quando Anker, Chin e Ozturk hanno combattuto duramente contro una tempesta di 5 giorni e sono stati costretti a tornare indietro a soltanto 100 metri della vetta. Non bisogna dimenticare poi il primo tentativo di Anker del 2003: assieme a Bruce Miller e Doug Chabot la piccola spedizione si è ritirata attorno ai 6000m a causa della neve profonda e non consolidata e la mancanza di attrezzatura da big wall per affrontare la parete superiore.

Ricordiamo che la parete nord del Meru Central era stato salita per la prima volta nel 2001 dall'alpinista russo Valeri Babanov, al suo secondo tentativo, durante una salita solitaria davvero impressionante di 5 giorni che, ovviamente, gli ha fruttato il Piolet d'Or 2002. Infine, nell'ottobre del 2006, una spedizione composta dai cechi Marek Holecek e Jan Kreisinger ha aperto "Filkuv Nebesky smich" (2000 m, 7a, M5) a sinistra della linea russa, evitando però la parete superiore di roccia e traversando a destra per unirsi alla linea di Babanov.


Samsara - il tentativo del 2008





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