Le nez, P.ta Croz, Grandes Jorasses. Nuova via per Bole e Cortese

Dalla fine di luglio al 4 settembre Mauro 'Bubu' Bole e Mario Cortese hanno aperto Le nez (1300m, max 7c), nuova via sulla  parete nord della P.ta Croz, Grandes Jorasses, Monte Bianco.
Le nez, Grandes Jorasses, Mauro Bubu Bole

38 lunghezze per uno sviluppo di 1300 metri. Difficoltà massima di 7c (20m) più 4 lunghezze di 7b, poi 7a, 6c, 6b ma anche vari tratti di misto. 10 giornate effettive di arrampicata 'diluite', causa maltempo, da fine luglio al 4 settembre. L'idea: aprire una nuova via su una grande parete, tutta in libera e spingendo al massimo l'on-sight. Protagonisti: Mauro 'Bubu' Bole e Mario Cortese, gli stessi quindi che avevano ricercato lo stesso obiettivo su 'Women and Chalk' (Shipton Spire, Trango, Pakistan, 2001). Risultato: è nata "Le nez" nuova via sulla Punta Croz delle Grandes Jorasses, ovvero una via su uno dei simboli del Monte Bianco e su una delle parete nord pù cariche di storia.

Il Naso alla francese, come l'ha voluto chiamare Bubu Bole, incrocia (vedi schizzo) altre linee, soprattutto in alto, al 23° tiro, la via Manitua di Slavko Sveticic. "A lui vanno tutti i nostri complimenti per la linea che da solo e in tre giorni è riuscito ad aprire nel 1991", scrive Bubu nel report del suo sito (vai al report). E' stata una decisone, continua Bole: "difficile da prendere, però quella era l'unica soluzione che avevamo per dare alla nostra via una linea logica e diretta, ma soprattutto per la libera, perché questo era l'indiscusso motivo di questo progetto."

Ed è stato difficile, per Bubu, anche pubblicare questa news. Ce l'ha subito confessato: "So che criticheranno... le corde fisse, e chissà che altro". Ma ha anche aggiunto che ha fatto il possibile, e anche di più, per perseguire la sua idea di una linea moderna, da superare in libera. E bisogna dire che il meteo non gli ha certo facilitato le cose, anzi! Non gli è riuscita l'on-sight completa (come leggerete qui sotto) in due lunghezze dove si è appeso per piantare delle protezioni - a proposito tutti gli spit, non molti per la verità, sono stati tutti piantati a mano. Ma gli è riuscita "una via moderna, anche se con un nome classico, dove si arrampica, ci si diverte e non si rischia più di tanto!". Sì, perchè è una via "dove non devi temere quelle scariche di pietre e ghiaccio all'ordine del giorno sulle grandi, e bellissime, classiche della parete Nord delle Jorasses".

E' una grande via, aggiungiamo noi. Una via che, naturalmente, ora è lì ad aspettare i ripetitori!


IL NASO FRANCESE
Le nez, via nuova alla P.ta Croz, Grandes Jorasses, Monte Bianco
di Mauro 'Bubu' Bole


E' stata una decisione difficile, lunga, e anche molto discussa con Mario Cortese 'Torello' il mio compagno su questa via. Pubblichiamo o meno la notizia della nuova linea sulla nord delle Grandes Jorasses? Il motivo: sono stanco di sentire discussioni, polemiche sullo stile, sui gradi, su chiodi o spit ecc. ecc.
Mario continuava a ripetermi: “Decidi tu cosa fare. Io non sono conosciuto, non ho niente da perdere né da guadagnare... Sono venuto con te solo perché credo nell'arrampicata libera. E stai tranquillo: se avessi dovuto tirare qualche chiodo, ti avrei lasciato da solo in parete per fare le artificialate!”.

Dopo un periodo trascorso nel mondo dei rally - bello, affascinante… troppo costoso ma positivo, anche perchè a chi arriva sempre ultimo nessuno gli rompe le balle - ho deciso di partire in questa avventura per ritornare ai pensieri di tanti anni fa, quando sognavo l'alpinismo degli anni '80/'90, quello dei “purosangue” che, tra concatenamenti e salite in velocità, facevano delle cose veramente incredibili. Ho sognato per anni di trovarmi in solitaria sulle tre grandi nord e di salirle, una dietro l'altra. Ma per fortuna, nel 1989, dopo il Cervino, ho deciso di fermarmi: ero troppo giovane, avevo poca esperienza... anzi avevo solo incoscienza! Poi, con il tempo, le cose sono cambiate...

Le nez, Grandes Jorasses, Mauro Bubu Bole

Però le tre Nord sono rimaste là! E, allora, perché non aprire delle vie nuove, rigorosamente in arrampicata libera, su quelle mitiche pareti? Così, sempre con il Mario, il compagno di “Women and chalk”, dopo il tentativo fallito (per causa mia) dell'anno scorso, quest'anno siamo partiti per le Jorasses per continuare insieme quel percorso iniziato quattro anni fa in Pakistan: la libera sulle grandi pareti!

Il 4 settembre, alle 23.30, siamo arrivati in cima alla Punta Croz dopo quasi un mese e mezzo di continue ritirate sotto bufere di neve e piogge torrenziali! L'unica cosa che abbiamo in comune io e Mario è la “testa dura”, ed è questo che ha tenuto in piedi la fortissima motivazione per portare a termine questo viaggio che si è concluso con 38 lunghezze, tutte in arrampicata libera, sui 1100m di dislivello dell'intera parete.

Dio solo sa - insieme, forse, ai gestori del rifugio Leschaux che continuavano a controllarci con il cannocchiale - quanto ho ricercato delle possibilità per salire tutto a vista. Ma in due lunghezze, dopo vari e vani tentativi, mi sono dovuto appendere per mettere dei chiodi. Credo che, con più motivazione, forse anche lì sarebbe stato possibile passare on-sight... Un po' più a destra, forse; o un po' più a sinistra... Ma, alla fine, la stanchezza e la paura di non finire la via in tempo hanno vinto!

Le nez, Grandes Jorasses, Mauro Bubu Bole

Le corde fisse per scendere in fretta, bagnati ed infreddoliti, oltre a qualche spit da 8 mm battuto a mano in diverse soste più 5 spit piantati lungo i tiri (3 per paura di volare lungo e 2 per la paura di volare con dei pilastri in mano), ci hanno dato la possibilità di portare, entrambi, a casa la pellaccia! Questa era in assoluto la cosa più importante! Poi, una volta scesi con i piedi per terra, ci si chiede se quello spit era necessario oppure no... Ma quando sei là che non sai se andare o no, pensi solo a non farti male e non a quello che gli altri possono dire o criticare.

E allora... la scelta di pubblicizzare la salita è arrivata perché siamo convinti che “Le nez”, con il tempo, diventerà una via “classica” dove, in piena Nord e a 4000m, si arrampica in scarpette e magnesio, si trovano le soste pronte per le doppie ma, soprattutto, si rimane al di fuori delle continue scariche di pietre della parete!

E' giusto che tutti sappiano che ora, sulla mitica nord delle Grandes Jorasses, c'è una via moderna, anche se con un nome classico, dove si arrampica, ci si diverte e non si rischia più di tanto! In tutto il periodo passato sulle Jorasses, dalla finestrella del portaledge, abbiamo visto troppi alpinisti appesi sotto l'elicottero… sono immagini che non si dimenticano tanto facilmente!

Questo è tutto... E se un giorno dovremo scusarci con qualcuno per aver usato le corde fisse o per aver piantato qualche spit... beh, lo faremo solo con Riccardo Cassin, dopo la sua Walker!

Mauro 'Bubu' Bole


tracciato via
portfolio
www.climbubu.com
women and chalk
news Bubu Bole

Nelle foto dall'alto: Bubu Bole in apertura; la nord delle Grandes Jorasses, Bubu Bole in apertura (ph arch. Mauro Bole).


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