Le Drus, nuove frane

Sabato e domenica scorsa, alcune imponenti frane hanno colpito le Drus (Monte Bianco).
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La parete del Dru, foto www.ledauphine.com
Luc Moreau

Dopo la caduta massi sul Grand Couloir del Monte Bianco di fine agosto, ora sono le vicine Drus ad essere in grande movimento. Tre frane, il primo sabato pomeriggio, il secondo domenica mattina e il terzo domenica pomeriggio, hanno investito le pareti ovest e nord del Aiguilles du Dru. Secondo ledauphine.com, l'enorme frana sarebbe ancora più grande di quella del 2005 che aveva sostanzialmente sconvolto e cancellato anche il famoso Pilastro Bonatti in cui saliva l'omonima e celeberrima via aperta in solitaria dal grande alpinista.

Attualmente non ci sono altri dettagli, a parte il fatto che le scosse causate dalla frana si sentivano fino a Chamonix. Altra cosa molto più importante: secondo il Peloton d'Haute montagne di Chamonix non ci sono feriti. Inutile dire che per ora la visita a quelle pareti è assolutamente sconsigliata.

In molti domenica sono stati spettatori dell'impressionante frana. Tra questi anche Giovanni Bassanini conosciutissima guida alpina di Courmayeur. Domenica era sul Brevent con dei clienti, quindi ha osservato il tutto da una sorta di finestra naturale proprio in faccia ai Drus. "Mi sono accorto di quello che succedeva dal rumore, fortissimo" ci ha raccontato Giovanni "Il primo crollo è avvenuto verso le 10,30 circa. Poi alle 12,00 e alle 13,00 gli altri due. E' stato impressionante. Incredibile. La stazione di Montenvers è stata completamente sommersa da un'immensa nuvola di polvere che ha impiegato più di un'ora prima di diradarsi…"

"In realtà" ci ha anche detto Bassanini "alcune avvisaglie c'erano state anche verso la fine di agosto… Una guida alpina di Chamonix a cui avevo chiesto notizie sulle condizioni della parete Ovest mi aveva detto che erano più di 10 giorni che la parete dei Drus era interessata da scariche di pietre. Tanto che lui era tornato indietro… Così anch'io ho preferito non andare sulla ovest…".

Evidentemente le temperature altissime dello scorso mese agosto hanno lasciato il loro segno anche sul Monte Bianco oltre che sul Pelmo





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