Italia, Spagna e gli 8000 di Nives Meroi ed Edurne Pasaban

Sul diverso modo di percepire le grandi imprese di Nives Meroi ed Edurne Pasaban da parte dell'opinione pubblica e dei media spagnoli e italiani, pubblichiamo questa lettera aperta di Ismael Santos, spagnolo, grande giocatore di basket e grandissimo appassionato di montagna che da anni vive in Italia. Lo riteniamo un grande contributo per comprendere cosa sta avvenendo con un punto di vista che va ben al di là dello specifico alpinistico.
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Nives Meroi
arch. Meroi
Mi chiamo Ismael Santos, sono spagnolo, ex-giocatore di basket professionista (Real Madrid, Benetton Treviso), abito in Italia da dieci anni dove ho scoperto le montagne e di conseguenza è nata una grande passione per l’alpinismo che seguo anche a livello professionale.

La scorsa settimana il Kangchenjunga 8586m è stato testimone di un altro capitolo della corsa femminile agli 8000. Due donne, due nazioni, due visioni diverse. L'italiana Nives Meroi e la spagnola Edurne Pasabán. Non voglio entrare in merito alle diverse scelte di stile però vorrei commentare l’enorme diversità con cui le due alpiniste sono trattate dai loro Paesi.

Scrivo questa lettera con il cuore diviso tra una grande emozione e una grande amarezza. Essendo spagnolo, mi ha riempito di orgoglio quando ho visto l’appoggio che tutta la Spagna ha dato a Edurne Pasabán, identificandosi con lei e aiutandola a raggiungere un traguardo straordinario non solo come alpinista ma come donna ed essere umano. Dall’altra parte, sono enormemente dispiaciuto di notare come in Italia, la mia seconda casa, una grande come Nives Meroi passa praticamente inosservata per quello che ha fatto durante la sua carriera e per il traguardo che sta cercando di raggiungere.

Ho visto in questi giorni diverse riprese televisive dell’arrivo all’aeroporto di Edurne Pasabán e mi sono emozionato vedendo la quantità di gente che è andata a ricevere Edurne Pasabán per farle capire che non è da sola, che ogni 8000 che scala tutta la Spagna è in cordata con lei. L'appoggio della gente è fondamentale quando stai vivendo situazioni drammatiche come quelle che lei ha appena affrontato (video). Dall’altro canto, mi rattrista vedere una grande alpinista come Nives Meroi faticare a trovare degli sponsor ed essere praticamente ignorata dopo tutte le grandi soddisfazioni che ha regalato al suo Paese.

Al di là delle diverse personalità e del diverso modo in cui queste due straordinarie donne interpretano la montagna e la vita, mi fa riflettere come nel 2009 due nazioni così vicine geograficamente siano così lontane nel modo di concepire e impostare la figura della donna in questa corsa per raggiungere un traguardo che rimarrà nella storia. Da una parte abbiamo una nazione che spinge a livello mediatico e si identifica socialmente con la figura di una donna forte, capace di raggiungere traguardi mai finora raggiunti e che vuole rivendicare il ruolo delle donne nella società. Dall’altra c'è una nazione che ne parla poco e solo a livello alpinistico, che non si è ancora resa conto che sta sprecando una grande opportunità di dare un messaggio forte a livello sociale. Questa sfida di Nives potrebbe non essere solo alpinistica, ma qualcosa di più profondo che lascerà le sue impronte nella storia.

Chiudo facendo il tifo per entrambe queste meravigliose donne: ¡Aupa Edurne! Forza Nives!

Ismael Santos



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