Anthamatten e Berthod in Patagonia: amore a prima vista

Nel febbraio 2007 Cyrille Berthod e Simon Anthamatten al loro primo viaggio in Patagonia hanno salito 8 cime di rilievo nel massiccio del Fitz Roy - Aguja De L’S, Saint Exupery, St.Raphael, Poincenot, Fitz Roy, Mermoz, Guillaumet e Cerro Torre.
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Cyrille Berthod e Simon Anthamatten
Anthamatten collection
Cyrille Berthod e Simon Anthamatten non dimenticheranno velocemente quest'ultimo febbraio che ha segnato il loro primo incontro con la terra alla fine del mondo. I due giovani alpinisti svizzeri, infatti, sono tornati dalla Patagonia con 8 cime nel massiccio del Fitz Roy e altrettante vie su: l' Aguja De L’S, Saint Exupery, St. Raphael, Poincenot, Fitz Roy, Mermoz, Guillaumet e Cerro Torre lungo la via del Compressore.

I due 23enni le hanno salite tutte velocemente e in stile alpino, a volte (come è regola in Patagonia) anche prescindendo dal meteo non proprio propizio, e a volte in compagnia di Samuel, il fratello di Simon, e di Ivan Tresch. Ma sempre con il grande entusiasmo della... gioventù. Ecco il loro report...


La prima volta in Patagonia
di Simon Anthamatten

"Con Cyrille Berthod avevamo appena finito il nostro corso di Guida Alpina. Così, stanchi di correre da un corso all'altro, abbiamo deciso che questa stagione sarebbe stata quello del nostro primo viaggio in Patagonia. Eravamo pronti ai lunghi periodi di brutto tempo, alle attese al bar di El Calafate, ai lunghe partite a carte in tenda, sperando nel bel tempo e che il vento calasse di intensità. Ma poi quando dall'aereo abbiamo visto quelle indescrivibili torri di granito che si stagliavano contro il perfetto cielo blu della Patagonia, ci siamo domandati dov'era il brutto tempo che tutti ci avevano promesso? 36 ore dopo il nostro arrivo in Argentina eravamo in cima al Fitzroy!

Eravamo venuti in Patagonia senza nessuna ambizione specifica, la nostra idea era solo di divertirci lontano da casa e, se possibile, di salire alcune montagne. Ci eravamo detti che volevamo solo tentare le vie più semplici per darci una possibilità maggiore alla cima.
Una settimana dopo il nostro arrivo abbiamo tentato il Pilastro Casarotto sul Fitz Roy assieme al nostro amico svizzero Ivan Tresch, ma 5 tiri sotto la cima è arrivata la tempesta. Eravamo troppo motivati e troppo stupidi... così abbiamo ignorato le nuvole lenticolari nel cielo... E abbiamo pagato caro per il nostro viaggio di 40 ore nel brutto tempo: le corde distrutte, un sacco di Camalots, moschettoni, dadi... lasciato sulla via, e la nostra tenda distrutta...

Dopo la nostra prima seria lezione sul tempo patagonico abbiamo deciso di mostrare molto più rispetto nei suoi confronti, e nei successivi 40 giorni siamo riusciti a salire le restanti cime nella catena del Fitzroy:
- Aguja de la S lungo la facile cresta nord - 4+,
- Saint-Exupery via Super Track 6b+/6c,
- San Rafael via Corallo 7a+ A0
- Poincenot via Whillans TD, 4/5
- Fitzroy lungo la via Franco-Argentino 6c
- Mermoz via Red Pillar 7a/7a+
- Guillaumet via Normale 4+

Dopo sei settimane di salite cominciavamo a sentirci stanchi e bruciati. Con solo 3 giorni a nostra disposizione prima del rientro in Svizzera, siamo saliti nella valle del Cerro Torre un'ultima volta per portare giù il nostro materiale. Ma, mentre al campo base giapponese stavamo preparando il materiale, il cielo si è aperto e, tutto ad un tratto, abbiamo dovuto seguire la regola che avevamo scoperto in Patagonia: lì non esiste né giorno né notte, solo tempo buono o tempo brutto e se il tempo è bello bisogna tentare, a prescindere dell'ora e da dove ti trovi!

11 ore più tardi Cyrille, mio fratello Samuel ed io ci trovavamo in cima al Cerro Torre. Siamo scesi nella tempesta, abbiamo portato tutto a El Chalten e poi con i nostri amici abbiamo mangiato un grande asado. La fine perfetta di un viaggio perfetto. Patagonia... o la ami o la odi!"

Simon Anthamatten, Zermatt



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