150° del Monte Disgrazia

E' culminata con la salita al Monte Disgrazia, compiuta venerdì 24 agosto dagli alpinisti Giordano Giumelli - Tecnico ERSAF e Mario Vannuccini - Guida alpina, la serie di manifestazioni legate alle celebrazioni del 150° del Monte Disgrazia organizzate dalle guide alpine della Val Masino e della Valmalenco.
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Ripetuta nel giorno dell'anniversario la storica salita effettuata dagli inglesi nel lontano 1862 da Giordano Giumelli e Mario Vannuccini
Mario Vannuccini
E' culminata con la salita al Monte Disgrazia, compiuta venerdì 24 agosto dagli alpinisti Giordano Giumelli - Tecnico ERSAF e Mario Vannuccini - Guida alpina, la serie di manifestazioni legate alle celebrazioni del 150° del Monte Disgrazia organizzate dalle guide alpine della Val Masino e della Valmalenco.

Fu proprio il 24 agosto del 1862 che una compagine formata dagli alpinisti inglesi Kennedy, Stephen e Cox, accompagnati dalla guida svizzera Melchior Anderegg, per la prima volta raggiunse la vetta di questa elegante montagna a cavaliere tra la Val Masino e la Valmalenco.

Giumelli e Vannuccini, venerdì scorso, hanno voluto festeggiare quella epica salita ripercorrendone fedelmente le tappe, a completamento dell'ascensione rievocativa di Michele Comi e compagni effettuata il 21 agosto; partiti alla luce delle lampade frontali alla mezzanotte del 23 agosto dai Bagni Masino, sono scesi a piedi a San Martino per poi imboccare la Val di Mello e la Val Cameraccio fino al Bivacco Kima 2700 m.
E qui che, dopo 5 ore di marcia al buio, un po' di pioviggine, lampi e nebbie, i due hanno affrontato la parte alpinistica dell'ascesa: dapprima lungo il Ghiacciaio di Pioda, fortemente "segnato" dalla calura estiva delle ultime settimane, poi lungo le roccette e gli sfasciumi assai instabili che conducono al Passo Cecilia 3210 m.

Fu questo il valico che la grande guida svizzera Anderegg intuì potesse essere la "porta" per il Disgrazia. Infatti è da questo modesto passaggio che è possibile collegarsi con quella che oggi è considerata la "via normale" di salita, dal rifugio Ponti attraverso il Ghiacciaio di Preda Rossa e la rocciosa cresta nord ovest.

E' stato necessario calzare brevemente i ramponi per raggiungere la Sella di Pioda 3387m e proseguire sulla divertente  cresta nord ovest, da qualche anno completamente libera dalla neve nella stagione estiva, seguendo le migliaia di segni lasciati dai ramponi sulla roccia.

Quasi 9 ore e 2600 metri di dislivello tra nebbie suggestive sono occorsi per calcare la vetta di questa maestosa vetta di rosso serpentino che, ahimè, agli inglesi si presentò certamente ben più ammantata di ghiacci di quanto non sia oggi. Probabilmente anche il toponimo Disgrazia ne è una testimonianza in quanto deriverebbe da "munt de giascia", monte di ghiaccio, oppure da "desglacia", ovvero disghiaccia.

I due alpinisti, a causa della meteo non favorevole che ha indotto alcuni alpinisti partiti da altri versanti ad abbandonare la salita, si sono trovati in vetta in completa solitudine, raggiunti dopo mezz'ora dall'esperto alpinista sondriese Nicola Martelli, classe '45, partito dal rifugio Ponti e salito sulla montagna in solitaria!

Un buon numero di spettatori ha invece apprezzato, il 23 agosto, il convegno: "Professioni di montagna, risorsa economica e conservazione delle identità culturali", al quale hanno partecipato illustri relatori, e la rievocazione teatrale della prima salita al Monte Disgrazia, inscenata da Emanuele Franz, eventi tenutisi presso il Relais Bagni Masino.

Le foto dell'evento e la registrazione del convegno saranno disponibili sul sito www.guidealpine.net

Mario Vannuccini
Associazione Guide Alpine Val Masino

- 150 anni della prima salita del Picco Glorioso ovvero Monte Disgrazia



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