Talung Pilastro Nord Ovest salito da Nikita Balabanov e Mikhail Fomin in Nepal

Dal 18 al 25 ottobre 2015 Nikita Balabanov e Mikhail Fomin hanno effettuato la prima salita del pilastro nordovest di Talung (7349m) vicino al Kangchenjunga in Nepal. Lunga 2350m, la nuova via si chiama Daddy Magnum Force ed è stata gradata ED2 oppure M6, AI6, A3.
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Gli alpinisti Nikita Balabanov e Mikhail Fomin durante la prima salita della cresta NNO di Talung (7349m), Himalaya, Nepal, dal 18 - 25 ottobre 2015
Nikita Balabanov, Mikhail Fomin
Questo autunno gli alpinisti ucraini Nikita Balabanov e Mikhail Fomin hanno salito ciò che è stato descritto come "una delle linee più belle e logiche ancora inviolate" in Himalaya, ovvero il lungo e difficile pilastro nord ovest del Talung nel Himalaya nepalese.

Ispirati dal tentativo del British Talung Expedition di Gavin Pike, James Clapham e Dave Searle nel 2012 - e dai successivi tentativi degli alpinisti cechi Marek Holeček e Zdenek Hruby e degli italiani Daniele Bernasconi, Mario Panzeri e Giampaolo Corona - gli ucraini hanno stabilito il loro campo base ai piedi della montagna verso fine settembre. L’acclimatamento è avvenuto durante le successive due settimane con l salita della montagna Boktoh e, soprattutto, salendo fino a quota 7100m lungo la normale di Talung, linea che avrebbero utilizzato come eventuale via di discesa.

Un breve periodo di maltempo ha coinciso con 3 giorni di riposo. Successivamente Balabanov e Formin si sono diretti al Campo Base Avanzato posto direttamente sotto il pilastro. Sapendo che avrebbero affrontato un terreno di "arrampicata mista simile a quello che si trova a Chamonix, ma con zaini pesanti ed a oltre 6000m" sono partiti con cibo per 7 giorni e gas per 9.

Il primo tiro sopra la terminale a 5600m si è rivelato uno dei tiri chiavi della via, una sottile lingua di ghiaccio seguita da una difficile arrampicata di misto, verticale, con protezioni di dubbiosa tenuta e molto distanziate tra di loro e con difficoltà attorno a M6. Dopo questo inizio poco rassicurante le difficoltà durante i successivi tre giorni si sono leggermente ridotte.

Lo sperone vero e proprio è stato raggiunto durante il terzo giorno ed in quel punto hanno affrontato la seconda sezione chiave della via: arrampicata in artificiale di A3, seguita da di misto su roccia friabile, che li ha portati finalmente verso un terreno leggermente più semplice dove sono riusciti a salire più rapidamente. L’evidente seconda fascia rocciosa è stata superata durante il quinto giorno dopo una difficile salita su misto di ghiaccio sottile e, motivati da questo successo, durante il sesto giorno sono saliti in conserva lungo la cresta per raggiungere la vetta alle 14:00 del 23 ottobre.

La cima era avvolta dalla nebbia, ma 10 minuti più tardi il forte vento ha spazzato via le nubi, offrendo una vista spettacolare sul versante est dello Jannu e sulla parete sud del Kangchenjunga. Dopo una mezz'ora in cima hanno iniziato la discesa lungo il versante occidentale, bivaccando a 6700m per poi scendere al campo base il giorno successivo, dopo 7 giorni sulla montagna, giusto in tempo per correre a Kathmandu e prendere il volo per ritornare a casa.

Commentando la salita, Balabanov e Formin hanno dichiarato “Questa via ci ha dimostrato quante cose abbiamo ancora da imparare in Himalaya, ma allo stesso tempo ci ha anche dimostrato quanto siamo già in grado di fare. Ognuno di noi ha perso 10-15 kg di peso dopo questa salita, ma per l'esperienza e la grande carica motivazionale che abbiamo ricevuto alla fine ne è davvero valsa la pena.”

Il notevole successo di Balabanov e Formin su questa ambita linea arriva sulla scia della loro prima salita del pilastro nord ovest di Langshisa Ri (6427m) nel 2014.

Per il report completo vistate www.mountain.ru


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