L’arrampicata sulle Big Wall secondo Chris McNamara

Intervista allo statunitense Chris McNamara, massimo esperto di arrampicata su big wall e autore del recente libro How To Big Wall Climb.
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How To Big Wall Climb
Chris McNamara

Qual è la via d’arrampicata più famosa al mondo? Senza sbilanciarci troppo, possiamo dire che una delle più famose è sicuramente The Nose su El Capitan nella Yosemite Valley, con quei mitici mille metri che hanno catturato l’immaginazione di generazioni di arrampicatori. Salire The Nose è un importante tassello nel curriculum di ogni climber ma non tutti ci riescono, il numero di ritirate è ancora molto alto e proprio per aiutare tutti a migliorare le tecniche necessarie per salire questa via – e qualsiasi altra grande parete in giro per il mondo - è uscito da poco How To Big Wall Climb. Un libro e un manuale, scritto dall’espertissimo statunitense Chris McNamara, che spiega in modo semplice come e cosa fare quando si affronta una big wall, dai primi passi da intraprendere con le staffe fino all’ultimo aggancio, quando finalmente si raggiunge la cima dopo giorni in parete. Il tutto corredato da testi, foto e, grande novità, da dei tutorial video. A Chris McNamara ci sono voluti 10 anni per completarla. Ecco dunque cosa ci ha raccontato sul suo libro, sulle big wall e su come salirle.


Chris, innanzitutto cos'è per te una big wall?

Una big wall è una ripida via di più tiri dove la maggior parte dei climber impiega più giorni a salire. Il fascino delle big wall è legato all’esposizione: arrampicare e dormire con centinaia di metri di vuoto sotto di te e centinaia di metri di roccia sopra la tua testa. Non c'è nient’altro di simile. Nelle big wall l’importante non è la gloria per aver raggiunto la cima, di aver fatto un difficilissimo passaggio chiave o la scarica di adrenalina anche se tutte queste cose ci sono. No, l'esperienza è molto più complessa e ricca. Non stai flirtando con la forza di gravità, come può accadere nel BASE jumping o quando sali un difficile monotiro. Nelle big wall convivi assieme alla forza di gravità e l'esposizione per 24 ore al giorno.

Allora ti ricordi ancora la tua prima big wall?
Si, la mia prima big wall è stata la parete ovest di El Capitan. Non potrò mai sottolineare abbastanza quanto questa salita mi abbia cambiato. E’ stata l'esperienza più intensa, cruda e terrificante che io abbia mai fatto. La parete era verticale, quindi spesso non c'era nient'altro che un centinaia di metri di aria tra i miei piedi e la terra. Da lassù gli alberi, alti 70 metri, sembravano piccoli ciuffi di broccoli. E siccome stavamo facendo una via così difficile e avevamo con noi poca acqua e cibo, ogni tanto avevo delle piccoli allucinazioni. E' stata la cosa più difficile e stancante che avessi mai fatto in vita mia. E comunque non riuscivo a pensare ad altro che farne ancora!

Ergo più di 70 volte in cima al El Capitan! Yosemite sembra essere sempre più gettonata, in primis The Nose…
E’ difficile dire se è sempre più gettonata. Da quando arrampico, è sempre stata molto frequentata. Direi però che l'unica cosa che non è cambiata è la gente che non riesce a salire The Nose: forse sono il 60% di quelli che tentano questa via. Il che significa un sacco di frustrazione per le persone che si arrendono e scendono, e anche per quelli che vogliono salire la via ma non possono a causa delle code. Il mio obiettivo con questo libro è far sì che sempre più persone si avvicinino a The Nose preparate, e che ci siano meno ritirate.

Raccontaci allora di questo libro
Ancora adesso la mia prima salita di El Cap rimane uno dei giorni più memorabili della mia vita. Darei qualsiasi cosa per rivivere quell'esperienza, con lo stesso livello di altissima tensione e avventura. Ma a disposizione c'è solo una "prima volta". Quindi la cosa migliore che io possa fare è aiutare gli altri nel loro successo ed ascoltare le loro storie. Mi piace conoscere le persone che sognano di salire El Cap, trasmettono quell'energia che sta a metà tra la paura e l'impazienza. Lo percepisci nelle loro voci. Sanno che salendo le big wall miglioreranno la loro arrampicata, sia mentalmente sia fisicamente - e per questo sono entusiasti. Spero che per molti questo libro diventi un punto di partenza per un’incredibile avventura.

Ci hai messo 10 anni a scriverlo
Si, ci sono voluti dieci anni perché non riuscivo a capire come illustrare il libro. Ma ora che abbiamo YouTube è possibile leggere il libro e poi guardare le foto e i video. Penso che per imparare a fare qualcosa è meglio avere a disposizione testi, foto e video.

Ne avrai visto di cotte e di crude. Ma qual è l'errore più comune?
C'è un errore grosso: le persone imparano le basi dell’arrampicata in artificiale, ma non la padroneggiano mai. Imparano anche tecniche che sono troppo complicate e impiegano troppo tempo. Investono un paio di giorni, imparano, e poi dicono "beh questo è facile, non è un problema." Poi si mettono su The Nose e si rendono conto che tutto va molto più lentamente del previsto. L’arrampicata in artificiale è davvero tutta basata sull’efficienza. Se fai un tiro di The Nose in un'ora, salirai la parete in tre giorni. Se impieghi due ore per ciascun tiro, allora ci vorranno 6 giorni e saranno dei giorni infelici. Ma, più probabilmente, scenderai già dopo il primo giorno.

C’è qualche regola particolare da rispettare sulle big wall?
No, sulle big wall vale la stessa regola di qualsiasi altro posto: trattate le persone che incontrate in parete esattamente come voi vorreste essere trattati.


SCHEDA: Arrampicare nella Yosemite Valley - 5 vie classiche








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