Vuelta al Diablo in Patagonia

Francesco Salvaterra, Guida Alpina
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Vuelta al Diablo in Patagonia: Trekking del Diablo in Patagonia © Alberto De Giuli
Planetmountain
Bellezza
Autore scheda
Francesco Salvaterra, Guida Alpina
Orario
7 giorni
Partenza
El Chaltèn



Trekking affascinante per scoprire alcune zone dei dintorni del massiccio di El Chalten meno sconosciute.
L'aggettivo più indicativo per descrivere il trekking del Diablo potrebbe essere “dannatamente complicato”: le difficoltà principali sono trovare la giusta traccia e orientarsi, sopportare i capricci del tempo e camminare su un terreno molto articolato dove non sempre si passa con facilità, vegetazione fitta, acquitrini, tronchi di traverso e ripide morene sono ostacoli che si trovano spesso.

Lo zaino inizialmente dovrebbe pesare fino a una quindicina di chili ma essendo il cibo il peso maggiore, mano a mano diventa più leggero.


L'ambiente è primordiale, ci si sente come atterrati su un altro pianeta, ma ecco che di tanto in tanto, sulle rive del cristallino lago O'Higgins tra un iceberg e una spiaggetta spuntano delle piccole “estancias”, ossia delle fattorie abbandonate da molti anni. Sono le vestigia del periodo dei coloni: famiglie in cerca di fortuna che si trasferivano nel mezzo del nulla per allevare qualche vacca e crescere i figli sulla loro terra. E' strano come circondati dalla natura selvaggia e per certi versi opprimente si cerchi con interesse quasi morboso dei segni della presenza umana. Queste estancias spesso non sono altro che baracche di legno con un tetto di lamiera e il pavimento di terra battuta, inspiegabilmente si presentano come la scena di un film catastrofistico: padelle appese ai chiodi sui muri, cesoie per tosare le pecore, accette, scarpe da donne e bambini: tutto lasciato al suo posto, come se chi le abitava fosse scappato da un momento all'altro lasciandosi gli oggetti della vita quotidiana alle spalle.
Itinerario
G1: Da El Chaltèn occorre prendere un Bus per il Lago del Desierto (1 ora per 40km di sterrato). Il trek inizia con il sentiero che costeggia la sponda sud-est del lago. Si cammina fino alla Punta Norte su buon sentiero con poco dislivello. Ca. 5 ore. Campo tendato.
G2: Lunga tappa fino al Rif. Diablo. Seguendo vaghe tracce si risale una vallata attraversando folti boschi, laghi verdi, e molti guadi di torrenti impetuosi che vanno affrontati in modo diverso a seconda della portata d’acqua. Ca. 7-8 ore. Tenda o bivacco non gestito (a seconda del meteo).
G3. Attraversando il confine con il Chile al Portezuelo del Tambo (840m) ci si affaccia sul Glaciar Chico in vista dell’omonima penisola. Discesa verso l’Estancia Ventisquero Chico (255m) . Ca. 5 ore. Campo tendato.
G4. Attraversamento del Brazo Chico in barca a remi e salita al mirador Ventisquero O’Higgins: in vista di un ghiacciaio di pari dimensioni del Perito Moreno ma senza nessun turista. Rientro all’Estancia Ventisquiero dallo stesso percorso. Tappa affrontabile senza zaino, possibilità di un giorno fermi per chi volesse riposarsi Ca. 8 ore. Campo tendato.
G5. Inizio del sendero costa del lago: costeggiando il lago O’Higgins alla presenza di grandi iceberg percorreremo tracce poco segnate sempre nei pressi delle rive del lago. Poco dislivello ma sentiero dove non si cammina con facilità. Lungo il percorso si passa da alcune estancias, alla “Cerro Colorado” vive uno degli ultimi pionieri, Adelicio Lagos. Accampamento alla baia Esmeralda nei pressi di un'estancias abbandonata. Ca.8 ore. Campo tendato.
G6. Continuando sul sentiero della costa su sentiero via via migliore, dopo aver attraversato su un ponte il Rio Obstaculo si giunge al osto di dogana di Candelario Mancilla (285m). Ca. 8 ore. Campo tendato presso l’Estancia Santa Teresita dove si usare i servizi di camping e reperire viveri.
G7. Rientro in Argentina attraverso il portazuelo de la divisoria (694m), continuando fino alla punta nord del Lago del Desierto dove si può traversare il lago in barca o a piedi e in bus a El Chaltén. Ca. 6 ore.
Materiale
Corda di 20m per affrontare i guadi, tenda a prova di vento e pioggia, materassino, sacco a pelo (ideale 350gr di piuma), pantavento, giacca impermeabile, fornello e cibo, scarpa da ginnastica leggera per i guadi, scarponcino da trek alto. Note
Vogliamo invitare chi se la sente a cimentarvisi ma mettendo in guardia: non è un percorso convenzionale con traccia e segnavia ma un itinerario dove in qualche modo avere un esperienza alpinistica (o una buona Guida) aiuta molto: è facilissimo perdersi e in caso di incidente (che potrebbe essere anche solo una caviglia slogata) l'isolamento rappresenta un serio pericolo non esistendo che l'autosoccorso.




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7 giorni
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El Chaltèn



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