La Cappella del Barolo, La Morra

Franco Voglino e Annalisa Porporato
1 / 1
La Cappella del Barolo, La Morra
Planetmountain
Bellezza
Autore scheda
Franco Voglino e Annalisa Porporato
Lunghezza dislivello
5 km, +180m
Quota
480m
Orario
1 ora e 15 minuti (adulti) / 45 minuti (bambini) (nota: tempi di andata, ricordarsi che il ritorno è tutto in salita)
Partenza
La Morra (480 mslm)
Arrivo
Cappella delle Brunate (315 mslm)




Affascinante e facile passeggiata che si snoda interamente in discesa per tutta l’andata e che dalla balconata panoramica di La Morra porta all’affascinante e coloratissima Cappella delle Brunate passando tra i rinomati vigneti del Barolo.

Passeggiata interamente su asfalto e sterrato, accessibile anche a passeggini di tipo normale. Se percorsa in estate ricordarsi acqua e cappellino da sole per l’assenza quasi totale di ombra.
Nei pressi della cappella si trova una panchina ma niente acqua. Un bel parco giochi con panchine, tavolini e servizi igienici si trova nei pressi dell’area mercatale di piazza Vittorio Emanuele.
Bisogna tenere a mente che il ritorno è tutto in salita e considerare che le tempistiche del ritorno saranno più lunghe di quelle dell’andata: 45 minuti (adulti) / 1 ora e 15 minuti (bambini).
Questa passeggiata può essere unita alla passeggiata seguente numero 5 che porta al Cedro Centenario, presso la borgata Annunziata.
Accesso
In bus: collegamenti con Alba e Bra (www.grandabus.it, www.atibus.it, www.benese.it).
in treno: stazione di Alba, oppure stazione di Bra (www.sfmtorino.it, www.trenitalia.com).
in auto: ampio parcheggio gratuito in piazza Vittorio Emanuele, dietro l’ala mercatale. Da qui è possibile raggiungere l’Ufficio del Turismo lungo una via pedonale e quindi un breve tratto di provinciale. Itinerario
Dall’Ufficio del Turismo (piazza Martiti 1) si percorre la breve salita di via Umberto fino a raggiungere l’area pedonale di Piazza Castello da cui si allarga la vista sulle colline langarole verso sud, guidata da un pannello che riporta le principali località. Aguzzando gli occhi, è possibile scorgere verso destra anche la metà della passeggiata.
Proprio dal pannello si imbocca la stradina pedonale in discesa che passando per la zona dei bastioni porta rapidamente in via Marconi, percorrendo la quale, verso destra, si arriva sulla provinciale via Roma.
Si segue questa a sinistra per un breve tratto. Questo è l’unico pezzo in cui si deve prestare particolare attenzione poiché è una strada alquanto trafficata.
Si ignora un primo vicolo a sinistra, per imboccare la via seguente, sempre a sinistra, e segnalato da numerosi cartelli: segno giallo del “sentiero delle grandi vigne n. 6”, cartello in legno “sentiero del barolo”, cartello bianco/rosso “Cerequio e Barolo n. 301”.
Si prosegue in costante discesa sulla strada asfaltata che si trasforma in breve in sterrata all’altezza di alcune panchine poste in un punto panoramico.
Si continua la discesa mantenendosi sempre sulla via più grande fino ad un bivio dove si abbandona la segnaletica per girare a sinistra, in discesa più netta (direzione borgata Fontanazza). Si passa tra i vigneti arrivando ad un primo podere in rovina e quindi, su asfalto, ad una seconda abitazione superata la quale si arriva alla coloratissima Cappella delle Brunate. Note
Un po’ di storia:
La Morra: sembra che le prime attestazioni risalgano all’epoca romana anche se il periodo più importante prende il via dal 1340, quando passò alla famiglia Falletti. Dagli Statuti del 1402 si evince che già la viticultura era praticata poiché vengono citati specificatamente  il vitigno Nebbiolo (dal quale si ottiene il Barolo) e il vitigno Pignolo (ormai scomparso). Il mondo del vino è fondamentale per La Morra, qui si trovano ben 27 sottozone di produzione del Barolo. “Sottozona” è l’equivalente italiano del “cru” francese, che indica una zona di territorio circoscritto che produce vini dalle caratteristiche ben precise.
Cappella delle Brunate: è nota anche come “Cappella del Barolo” e “Cappella di Sol LeWitt”. Edificata dai fratelli Ceretto come Madonna delle Grazie nel 1914, in sostituzione di un preesistente pilone votivo, in realtà non venne mai consacrata, servendo piuttosto come riparo per i vignaioli sia per la pioggia, sia per il troppo caldo. Nel 1999 venne affidata a due eclettici artisti: David Tremplet, inglese (1945), si occupò dell’interno. Sol LeWitt, americano (1928-2007), dipinse l’esterno. La zona in cui sorge, Brunate, è una delle sottozone del Barolo.

Una curiosità:
Il nome La Morra sembra derivi da “murra”, ossia “recinto per le pecore”, posto solitamente sulla cima di un colle.
L’Ufficio del Turismo è caratterizzato da un ingresso posto sotto una bella tettoia, si tratta dell’Ala del Vecchio Mercato, risalente agli inizi del 1900, ossia di una zona al riparo della pioggia dove potevano disporsi i banchetti dei venditori.

Il gusto del territorio:
La fanno da padrone, ovviamente, i vini a cominciare da sua Maestà il Barolo, ma anche Nebbiolo, Dolcetto e Barbera.
Nella Cantina Comunale di La Morra, sita nei locali del Settecento del Palazzo dei Marchesi di Barolo (via Carlo Alberto 2, www.cantinalamorra.com) è possibile assaggiare e acquistare i prodotti di ben settanta produttori diversi.
Specialità particolare sono i Lamorresi: praline di cioccolato con nocciola e annaffiati al Barolo (rigorosamente Cru Brunate!), oppure alla Grappa di Barolo, alla Grappa di Moscato e al Rhum. Chi non apprezza il nettare di Bacco ed i suoi derivati può consolarsi con ottime torte alla nocciola, biscotti di meliga, e tartufi dolci bianchi o neri, a scelta.

Cosa visitare:
Il centro di La Morra presenta vari edifici storici, tutti corredati da una targa esplicativa. Da non mancare il superbo colpo di vista che si ha da piazza Castello con un panorama che si allarga alle colline dell’Alta Langa che si estendono a sud del centro abitato.

Un paese, un personaggio
Giuseppe Gabetti (Torino 1796-La Morra 1862) compose nel 1831 la Marcia Reale, inno nazionale del regno di Sardegna e in seguito dell’Italia fino al 1943, quando venne sostituito dalla Canzone del Piave e infine, nel 1946, dall’attuale Inno di Mameli. Sembra che compose più di una marcia, mandandole tutti al re Carlo Alberto perché potesse scegliere quella più adatta alle uscite della famiglia reale, e che per questa sua composizione non volesse esser retribuito. Cartografia
Le colline dei bambini. Langhe, Roero e Monferrato per piccoli grandi camminatori di Annalisa Porporato e Franco Voglino (Fusta Editore 2015)




Commenti

Info

Devi riempire tutti i campi

Grazie per aver aggiunto un commento!
Sarà visibile non appena sarà stato approvato dalla redazione.

Codice di verifica errato

Devi aspettare 2 minuti prima di poter commentare di nuovo.


Ancora nessun commento...
Bellezza
Autore scheda
Franco Voglino e Annalisa Porporato
Lunghezza dislivello
5 km, +180m
Quota
480m
Orario
1 ora e 15 minuti (adulti) / 45 minuti (bambini) (nota: tempi di andata, ricordarsi che il ritorno è tutto in salita)
Partenza
La Morra (480 mslm)
Arrivo
Cappella delle Brunate (315 mslm)



Itinerari nello stesso gruppo montuoso

Mostra altri in Langhe

News correlate