Ritorno al passato - Rocca Traura parete e pilastro SW

Massimo Flaccavento
1 / 19
Ritorno al passato
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Massimo Flaccavento, Giorgio Iurato, Arturo Latina
Autore scheda
Massimo Flaccavento
Versante
SO
Lunghezza dislivello
310m (11 tiri)
Quota
1005m

Percorso



Via di grande bellezza nel gruppo delle Rocche del Crasto che con un tracciato abbastanza logico, vince con interessante arrampicata, l’imponente pilastro SW di Rocca Traura attraverso la linea suggerita dalla roccia migliore. A parte le prime tre lunghezze che presentano roccia a volte delicata, e che di fatto servono per raggiungere la base vera e propria dello sperone, il resto della salita si svolge su roccia da buona a ottima, e regala una scalata impegnativa e di soddisfazione. L’arrivo in cima al pilastro è di grande impatto estetico, e l’esposizione notevole di cui si gode offre sicuramente la possibilità di vivere una bella avventura su quella che con molta probabilità, si presenta come una delle più belle strutture rocciose dei Nebrodi.
Accesso
Dall’autostrada PA-ME A 20 uscire a S.Agata di Militello, quindi proseguire per Alcara li Fusi che si raggiunge dopo circa 17 km. Non inoltrarsi verso il centro del paese, ma proseguire piuttosto verso il campo sportivo, e una volta superatolo, nei pressi di uno slargo individuare una strada sterrata che sale costeggiando le pareti. Imboccarla e seguirla brevemente, quindi lasciare (senza intralciare il passaggio di altri veicoli) la macchina sotto l’ormai evidente pilastro di Rocca Traura. Salire al meglio la ripidissima pietraia e raggiungere così l’attacco della via (30 minuti). Itinerario
Attaccare presso uno spigoletto grigio (spit con cordino) e salire raggiungendo così la base di un vago pilastrino verticale. Scalarlo con bella arrampicata e una volta fuori dallo stesso, proseguire per facile ma delicata (detriti) rampa fino alla sosta; S1, 50 m, 6b +.

Salire facilmente verso sinistra puntando ad un pilastrino (chiodo) grigio. Una volta raggiunto quest’ultimo aggirarlo a sinistra e proseguire all’interno di un canalino costituito da rocce biancastre e slavate fino ad una comoda piazzola dove si sosta; S2, 35 m, 4a.

Superare la breve placca che sovrasta la sosta, e giunti all’altezza di un albero, con molta cautela scalare uno speronino (chiodo con cordino) e proseguire quindi fino alla base di un breve muretto. Aggirare il muretto sulla destra (roccia delicata) e raggiungere con un piccolo traversino a sinistra, l’esiguo gradino presso il quale si sosta; S3, 25 m, 5c.

Salire in cima alla lama posta a sinistra della sosta, proseguire quindi per circa 25 metri su un bellissimo muro lavorato che con splendida scalata porta ad  una grande lama rovescia. Da qui con un delicato traversino verso sinistra salire obliquamente verso uno spigolo (chiodo) con lame verticali. Aggirarlo e raggiungere infine la sosta posta alla base di una grotta concrezionata; S4, 30 m, 7a.

Spostarsi a destra e salire in verticale per bella fessura fino al primo spit, quindi  ancora leggermente a destra e dopo aver risalito un muretto delicato, superare una pancia rossastra e proseguire verticalmente per muro articolato fino ad un espostissimo gradino presso il quale si sosta; S5, 30 m, 6b.

Superare direttamente il tettino sopra la sosta e dopo una breve ma delicata placca, traversare leggermente a destra e risalire l’evidente spigolo fino a raggiungere la sosta; S6, 35 m, 6b.

Salire leggermente a sinistra, quindi in verticale e poi ancora a sinistra fino ad un piccolo diedro. Superare adesso un tratto aggettante e ribaltarsi (roccia delicata) sulla placca sovrastante. Superare ancora una pancia (chiodo) e continuare adesso su un bellissimo muro grigio lavorato fino ad un comodo punto di sosta; S7, 40 m, 6b.

Dapprima in verticale e poi in obliquo a sinistra fino a portarsi sotto una nicchia strapiombante. Superare con arrampicata fisica lo strapiombo e proseguire poi sull’esposto muro sovrastante con bella scalata, fino a raggiungere un aereo punto di sosta; S8, 20 m, 6b+.

In verticale su un bel muro grigio, quindi leggermente a sinistra verso un diedro e ancora in verticale fino alla sosta; S9, 25 m, 6b.

Dalla sosta spostarsi leggermente a sinistra, quindi in verticale su bellissima placca tecnica per poi entrare in un diedrino (attenzione al pilastrino) che si risale con difficoltà moderate. Usciti dal diedro salire ancora in verticale e poi con un evidente traverso verso destra raggiungere la base di un vago diedro presso il quale si sosta; 10, 30 m, 6b.

Superare il diedro sopra la sosta e proseguire facilmente per roccette (sosta di calata a poco sopra metà tiro) fino in vetta al pilastro; S11, 25 m,  4a.
Discesa
In doppia, facendo una calata fuori dall’asse (come da foto) della via saltando così il terzo e il secondo tiro. Note
Vista la qualità della roccia, nelle prime tre lunghezze abbiamo cercato di  realizzare una chiodatura il più possibile sicura, giusto per evitare voli rovinosi nei tratti più facili e delicati. Dal quarto tiro in poi però la roccia diventa bellissima e la parete ben più verticale, di conseguenza la chiodatura, anche se sempre sicura, si presenta un po’ più distanziata, rendendo la scalata più impegnativa.

La via è stata aperta dal basso in più riprese. Di seguito si elencano i dati precisi relativi ai tentativi effettuati.

Primo tentativo effettuato da Massimo Flaccavento e Arturo Latina il 03-01-2015. Tentativo nel quale sono stati aperti i primi tre tiri.
Secondo tentativo effettuato da Massimo Flaccavento e Giorgio Iurato il 21-03-2016. Tentativo nel quale sono stati aperti il quarto, quinto e sesto tiro.
Terzo e ultimo tentativo effettuato da Massimo Flaccavento e Giorgio Iurato il 22-23-04-2017. Tentativo in cui è stata terminata la via.
Prima libera effettuata da M.Flaccavento e G.Iurato a comando alternato il 27-05-2017.




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Primi salitori
Massimo Flaccavento, Giorgio Iurato, Arturo Latina
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Massimo Flaccavento
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SO
Lunghezza dislivello
310m (11 tiri)
Quota
1005m

Percorso



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