Delirio Giallo - Cestün - Torre Prosser

Walter Polidori
1 / 23
Delirio Giallo
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Mattia Guzzetti, Tommaso Lamantia, Walter Polidori in più riprese, completato 09/07/2016
Autore scheda
Walter Polidori
Versante
Nord Ovest
Lunghezza dislivello
400m
Difficoltà
ED, VII-/A3 (alcuni passaggi in artificiale su friend precari).
Periodo
estate e autunno

Percorso



La Torre Prosser è magnifica, incredibilmente estetica, soprattutto quando la si guarda dalla base. Gli strapiombi gialli che la contraddistinguono sono enormi. La via Delirio Giallo segue una spaccatura, unico punto debole della parte strapiombante, che però presenta una arrampicata sostenuta e continua.
 
Si tratta di una via molto impegnativa, con una ritirata problematica, dati gli strapiombi e l’andamento obliquo da dx a sx. E’ da consigliare solo ad alpinisti esperti, con esperienza anche di artificiale.
 
Al momento, oltre a Delirio Giallo non ci sono vie che salgono direttamente la Torre. 
Accesso generale
Raggiungere la Val Badia (Alto Adige) e da lì, all’altezza di Pederoa, prendere la svolta per La Valle. Si segue la strada in salita e dopo alcuni tornanti svoltare a dx seguendo il cartello che indica Spescia (o Spessa). Si continua inoltrandosi nella valle di Spescia, fino ad arrivare ad uno slargo sulla sx (parcheggio). Qui a sx si va nella frazioncina Spescia Dessot (cartello), dove la prima casa che si incontra è costituita dall’Agriturismo-alberghetto Luch da Spescia, ottimo punto d’appoggio per dormire e mangiare (0471 843173, chiedere di Monica). Si sale invece dritto per la frazione Spescia Dessura. Quasi arrivati alla frazione, non continuare dritto ma svoltare invece a dx per ripida e breve strada in cemento che porta ad un parcheggio sterrato dove lasciare l’auto (cartello indicatore del Parco Fanes-Senes-Braies). Da qui è possibile ammirare il versante Nord Ovest del Sasso delle Nove e del Sasso delle Dieci. Sotto la direttiva della cima del Sasso delle Dieci, si vede di profilo un torrione giallastro molto più in basso, con una cima piatta e ampia. Quella è la Torre Prosser. Accesso
Seguire la strada sterrata che va verso le pareti (a dx dalla direzione di arrivo con l’auto). Superare una piccola baita a quota 1635m (“frazione” Ramei, fontanella sulla sx) e tralasciare più avanti una sterrata che va a sx. La sterrata ora prosegue in leggera discesa. Poco dopo prendere una svolta a sx che sale ripida (cartello indicatore per Fanes-Sasso della Croce). Si continua fino a svoltare a dx (cartello indicatore per Sasso della Croce). Ad un bivio lasciare la sterrata e prendere un sentiero che prosegue a sx. Il sentiero passa tra la vegetazione e i mughi e poi attraversa tre canali detritici (il primo più piccolo costituisce il ramo secondario del successivo). Continuare per sentiero, che sale abbastanza ripido, fino ad arrivare ad una bella piana con prato. Da lì ancora per sentiero, fino ad individuare un canalone ghiaioso che sale verso la Torre Prosser. Seguire in canalone e poi un dosso detritico a sx, per poi puntare alla parte sx della parete grigia, in una zona a sx di placche più compatte e difficili (circa 1,5h).

Attacco: nel canale, alla base di una facile rampa che sale verso dx, al di sopra delle placconate grigie. Itinerario
Lunghezza 1: salire una facile rampa che va verso dx, al di sopra delle placconate grigie. Si arriva facilmente ad una nicchia, con sosta su due chiodi. Terreno facile ma presenza di detriti (20m, II);
Lunghezza 2: dalla nicchia si traversa a dx e si esce su cengia.m Si traversa leggermente fino alla base di un diedrino facile da salire, che si segue fino ad una cengetta a sx, dove si trova la sosta su 3 chiodi con cordone (20m, IV+);
Lunghezza 3: salire sopra la sosta verso un tettino, da superare a dx. Si va verso dx, cercando i punti più facili, per gradoni, fin sotto una fessura e diedrino da salire (verso un evidente spigolo a dx nella parete, ma senza arrivarci). Si traversa poi nettamente a sx in corrispondenza di una cengetta, scendendo leggermente e poi risalendo su gradoni fino alla sosta visibile, su 2 chiodi, da rinforzare (45m, V);
Lunghezza 4: salire in obliquo verso sx (clessidra con cordone), quindi dritto per muretti (chiodo prima di un diedrino) e poi verso dx. Si arriva ad una lama da salire a dx per arrivare brevemente alla sosta sopra di essa, in una zona compatta. Sosta su 2 chiodi, da rinforzare (40m, IV+);
Lunghezza 5: salire per roccia compatta sopra la sosta (chiodo), quindi leggermente a sx a raggiungere una lama-fessura da seguire, fino ad una zona più facile, dove si traversa nettamente a sx  fino alla sosta su chiodi, lasciare perdere un grosso spuntone con fettuccia più a sx, spuntone poco stabile (25m, V+);
Lunghezza 6: Camino arancione: si sale sopra la sosta, a dx della lama (attenzione). Ora si traversa a sx fino ad una lama orizzontale gialla da seguire verso sx, arrivando alla base di un camino giallastro friabile (chiodo). Si sale nel camino (attenzione ad una grossa lama all’interno che NON deve essere tirata, perché instabile) e si continua poi per rocce caratteristiche con licheni arancioni, fino alla sosta al termine della spaccatura, sosta su fix + chiodo + masso incastrato, da rinforzare (30m, VI). Lasciare perdere una sosta usata in precedenza a sx, alla base del fessurone che sale dritto;
Lunghezza 7: Diedro giallo: traversare a dx su parete gialla friabile (fix). Si deve arrivare a prendere la fessura nel diedro di dx (buona per friends). Seguirla prima in verticale (chiodo), poi attraversando sotto un tetto e quindi di nuovo in verticale più facile. Traversare a sx sotto un altro tetto e salire leggermente per arrivare ad una lista rocciosa che si segue verso sx a raggiungere un fessurone, da   seguire fino ad una cengetta dove si trova la sosta sotto i grandi tetti, sosta su fix + 1 chiodo (25m, VI+);
-seconda possibilità: salire la grande fessura a sx della sosta, che porta direttamente alla sosta successiva. La fessura è più difficile di quello che sembra, friabile e poco proteggibile a zone, sconsigliato (25m, VI+);
Lunghezza 8: Strapiombo a S: salire leggermente a sx  della sosta, con l’aiuto di una staffa da ancorare ad un  chiodo a lama. Si procede su muro giallo friabile (fix), fino ad arrivare  ad un fix con cordone). Si traversa a sx e poi si sale a raggiungere una fessura orizzontale che porta alla fessura-camino che sale verticale e poi strapiombante. Seguirla (1 chiodo, 1 nut incastrato all’inizio, poi ci si protegge a friend e con un paio di chiodi); arrivare infine ad una nicchia dove si trova la sosta, costituita da 2 fix + 1 chiodo (30m, VII-/A2);
Lunghezza 9:  Fessura obliqua: traversare leggermente a sx e salire a prendere la fessura che incide la parete in obliquo verso sx (chiodo all’inizio a sx alla base, poco utile).  Utilizzare un fix sotto la fessura, quindi un kevlar su clessidra, e poi un fix con cordone più in alto. Si esce dalla parte strapiombante a sx (fix + altri due chiodi non utili) e si prosegue sempre seguento la fessura, ora verticale e larga (utile BD n°6), fino ad arrivare ad uno strapiombetto da superare in spaccata, per arrivare su terreno meno ripido. Si sale una placca nera con buoni appigli ma non proteggibile, fino alla sosta su 2 fix (30m, VII-/A3 su friends). Da qui tornare indietro è impossibile, salvo avere ancora le corde vincolate alle protezioni nel tiro e alla sosta 7 (anche in questo caso è comunque molto impegnativo, testato personalmente);
Lunghezza 10: salire in muretto compatto a dx della sosta, quindi andare in obliquo verso sx a raggiungere una evidente fessurina gialla orizzontale (chiodo). Ora traversare a dx e raggiungere una fessura orizzontale poco sopra, grazie alla quale si traversa verso sx (in questa zona roccia un po’ friabile). Si sale e si traversa a sx su buona roccia, si doppia uno spigolo e si scende leggermente, per poi risalire, traversare ancora a sx e salire infine alla sosta su due chiodi da rinforzare con friend (35m, VI-);
Lunghezza 11: salire a sx della sosta e traversare subito, per entrare in un camino- diedro con alcuni passi impegnativi, fino ad arrivare al termine delle difficoltà su buon pulpito. Sosta su clessidra e friend (50m, V+/VI);
Lunghezza 12: Cresta sommitale: salire verso dx per placchetta abbattuta ad arrivare ad un muretto verticale da salire. Si traversa verso sx per ghiaie e roccette sulla cresta sommitale, fino ad arrivare sulla grande cima piatta, dove si trova un ometto sotto il quale è presente il libro di via (60m, II/III sosta a spalla).
Discesa
Discesa di emergenza  dalla sosta 8
E’ possibile calarsi nel canale con tre doppie, per arrivare poco sopra l’attacco:
-1 doppia nel vuoto fino a raggiungere una sosta di calata su 2 fix e cordone leggermente a sx (faccia a monte), attenzione circa 55m;
-2 doppia in verticale fino ad una cengia con sosta su due chiodi, 1 fix e cordone sulla sx, circa 50m;
-3 doppia a raggiungere il canale, circa 40m.

Oltre la sosta 8 non è possibile tornare indietro e occorre arrivare alla cima.

Discesa dalla cima
Si tratta di 6 calate su due fix con cordone, abbastanza lineari (alcune con maglia rapida/moschettone).
Indicazioni faccia a valle.
-andare verso il bordo sx della cima, individuando un pendio erboso che scende ad una cengiona. Si arriva alla prima sosta di calata su muretto compatto;
-1 doppia 45m, prima per roccette, poi attraversando un pendio con rocce ed erba e infine un salto roccioso verticale, fino alla sosta scomoda sotto uno strapiombetto;
-2 doppia circa 55m per placconate e un muro giallo strapiombante, fino alla sosta leggermente a sx;
-3 doppia 55m per placconate in un diedro-canale;
-4 doppia 55m in un diedro-canale grigio;
-5 doppia 40m per muri a sx del camino-canale;
-6 doppia 60m per placconate grigie alla sx del grande diedro, fino alla base della parete;
-si traversa verso dx e per facili roccette si raggiungono i grandi ghiaioni basali.
Materiale
Soste attrezzate con chiodi e fix. Portare una serie completa di friend fino al n°6 BD (utile raddoppiare le misure 0,75-1-2-3-4), martello e buona scelta di chiodi, utili due staffe, utilizzare corde da 60 metri.
In via lasciati i chiodi utilizzati:
-11 chiodi sui tiri;
-6 fix sui tiri;
-tutte le soste sono con chiodi/fix, tranne le ultime due.

I fix presenti sono da 8mmx60mm.
Note
-Walter Polidori, Mattia Guzzetti e Filippo Forti il 05-07-2014 i primi 7 tiri.
- Walter Polidori e Mattia Guzzetti il 04-10-2014 i primi 8 tiri (con saccone, ma ritirata per perdita del perforatore di emergenza).
-Walter Polidori e Tommaso Lamantia il 18-07-15, ripetendo i primi 7 tiri, sistemando la chiodatura.
-Walter Polidori, Tommaso Lamantia e Ivan Moscardi il 19-09-15, ripetendo i primi 7 tiri e sistemando la chiodatura del tratto iniziale del tiro 8 (dopo due voli per uscita dei chiodi).
-conclusa da Walter Polidori, Mattia Guzzetti e Tommaso Lamantia il 09-07-16.

Tempo salita:
Primi salitori:
-nel primo tentativo del 06-07-2014 impiegate circa 8h per raggiungere la sosta 7;
-nel secondo tentativo del 04-10-14 impiegate circa 10h per raggiungere la sosta 8 (con saccone);
-nel terzo tentativo del 18-07-15 impiegate circa 8h per raggiungere la sosta 7, migliorando la chiodatura (con saccone);
-nel quarto tentativo del 19-09-15 impiegate circa 8h per raggiungere la sosta 7 e migliorare la chiodatura della parte iniziale strapiombante del tiro 8;
-nel quinto  decisivo tentativo del 09-07-16 impiegate circa 10,5 ore per salire tutta la via.

Salita effettuata sempre senza corde fisse. Per una ripetizione calcolare circa 9-10h.

Note: un ringraziamento caloroso a tutti gli amici che hanno reso possibile questa realizzazione: Ivan Moscardi, Tommaso Lamantia, Filippo Forti, e soprattutto Mattia Guzzetti.
Il nome della Torre è dedicato al ricordo di un ragazzo dal sorriso contagioso, Richard John Prosser.
I Ladini chiamano questa torre Cestün.
Vicino alla cima della Torre passa una via storica del 1952 di  F.Mazzetta e M. dall’Oglio, che sale dalla bastionata a dx della Torre e poi va verso sx a prendere uno spigolo che sale al Sasso delle Dieci.
Sulla bastionata è stata aperta anche una recente via (via Per Franco, di Tondini &C., 2013) che arriva sulla spalla di dx.
Cartografia
Le Dolomiti Orientali, Volume 1-Parte I, Antonio Berti, per avere informazioni sulle poche vie presenti su questo versante (vecchie vie dei pionieri).




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Lunghezza dislivello
400m
Difficoltà
ED, VII-/A3 (alcuni passaggi in artificiale su friend precari).
Periodo
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