Walter Polidori
1 / 5
Cani sciolti
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Aperta in più riprese tra ottobre 2013 e giugno 2015 da Tommaso Lamantia & Co (primi 2,5 tiri), ultimi tiri chiusi con Walter Polidori, via terminata il 06 giugno 2015.
Autore scheda
Walter Polidori
Versante
SE
Lunghezza dislivello
200m
Quota
1000m
Difficoltà
da definire, VIII/A1
Difficoltà obbligatoria

Percorso



Parete di Solada è un bellissima parete in Valle Maggia dove corre solo un’altra via, sul lato sinistro, Il teorema di Solà di G. Cugini e C. Ferrari, 2001. La linea di salita di Cani sciolti è lineare e segue dove possibile i punti di debolezza, ma affronta spesso muri molto compatti. La via è stata aperta in ottica moderna, con uso di fix e chiodi, ma con ampie zone da proteggere con friend. Si tratta quindi di un itinerario da non sottovalutare, da considerare alpinistico anche per il terreno, che presenta a zone delle rocce instabili e erba. La gradazione dei tiri è ancora aperta in quanto si sta lavorando alla salita in libera della via, pertanto potrebbe variare. Nel complesso è una via molto impegnativa, in ambiente isolato, che nonostante il breve sviluppo è di sicura soddisfazione.
Accesso generale
Raggiungere la Val Maggia, in Ticino. Dopo il paese di Maggia seguire per Lodano, poi per Scaleta ed infine raggiungere i Ronchi, dove si parcheggia nei pressi di una fontana. Accesso
Seguire il sentiero per Sola che parte proprio vicino al parcheggio(palina indicatrice). Il sentiero sale a zig-zag nel bosco, raggiunge la bella frazioncina di Solada (689m) e continua fino a Sola, per poi proseguire ancora dietro le case. Quando il sentiero piega decisamente a dx, nel bosco, proseguire invece dritto per vaga traccia (subito all’inizio come riferimento c’è una cisternetta in plastica per l’acqua). Si continua in costa nel bosco dirigendosi verso la parete, senza percorso obbligato,  fino alla sua base (circa 1h 20 min).
Attacco: alla base della prima placconata che si incontra, spit visibile poco più in alto.
Itinerario
L1: salire direttamente la placconata, che dopo alcuni metri diventa più abattuta. Si prosegue verso il margine sx, per affrontare direttamente un muretto, quindi si punta ad arrivare alla sosta sotto il grande tetto (5 fix, 40m, VI+);
L2: salire verso dx, per arrivare dove il tetto è poco pronunciato. Si continua ancora salendo verso la parete sovrastante, quindi quando la parete si fa più difficile e verticale si traversa a sx grazie ad una lama, a raggiungere una buona cengietta dove si sosta (5 fix, 35m, VII);
L3: salire con attenzione la grossa lama staccata che si trova a sx della sosta, quindi direttamente il muro verticale arancione che segue, fino ad uscire a dx ad un buon pulpito dove si sosta (6 fix e 1 chiodo, 25m, VIII);
L4: salire sopra la sosta per vago diedro compatto e difficile, poi si raggiunge una lama e il successivo diedro con bella fessurina, fino ad arrivare ad una zona erbosa; qui si traversa a sx per buoni appoggi, per poi risalire una breve fessura che porta sotto uno strapiombo di roccia friabile. Uscire a dx dello strapiombo ed arrivare ad una zona erbosa dove si sosta (2 fix e 5 chiodi, 25m, VI+/A1);
L5: salire a dx della sosta, per entrare in una rampa rocciosa che poi diventa verticale. In uscita dal tratto verticale fare attenzione ad una grossa lama di roccia instabile, poi traversare a sx su cengetta (chiodo) e salire un breve muretto che porta alla sosta a sx di una caratteristica e enorme lama di roccia rossastra (1 fix e 1 chiodo, 40m, VI, tiro delicato);
L6: salire il diedro a sx della sosta, fino ad arrivare al suo termine. Ora occorre affrontare un muro compatto, che porta ad un avvallamento sotto una visibile betulla. Si sale alla pianta e poi si traversa a dx  fino ad una grossa pianta con cordone dove si sosta (6 fix e 4 chiodi, 25m, VII/A1).
Discesa
Si effettua in corda doppia, ogni sosta è attrezzata con due fix e cordone, tranne l’ultima sosta che è su un grosso albero con cordone.
Dalla sosta 6 non è facile calarsi alla sosta 5 (ci si trova nel vuoto), può essere necessario scendere qualche metro sotto e poi risalire.
Per la discesa noi abbiamo eseguito 4 doppie:
- dalla sosta 6 alla sosta 5;
- dalla sosta 5 alla sosta 4;
- dalla sosta 4 alla sosta 2;
- dalla sosta 2 alla base della parete.
E’ possibile anche la discesa a piedi risalendo qualche metro oltre l’albero di sosta, continuare per un centinaio di metri fino a Sassalp (1181 m) e, seguendo tracce di sentiero, tornare alla base della parete o a Sola.
Necessarie due corde da 60m.
Materiale
Soste a fix, sulla via fix nei tratti compatti e chiodi dove è stato possibile chiodare. I tratti proteggibili a friend sono stati lasciati intatti. Note
Tipo di roccia: gneiss di buona qualità, con alcune zone un po’ lichenose e sporche da ripulire.
Difficoltà: da definire, VIII/A1. Difficoltà da confermare dopo la salita che verrà fatta per tentare di liberare la via.
Tempo di salita: da valutare, circa 6h.

Per la via sono stati utilizzati:
-11 fix per le soste;
-25 fix di protezione;
-11 chiodi di protezione.
Cartografia
Ticino e Moesano, Glauco Cugini, Club Alpino Svizzero. La guida riporta la prima e unica via aperta prima di “cani sciolti”, “Il teorema di Solà” (G.Cugini e C.Ferrari, 2001).

Per la relazione dettagliata della via consultare il sito della Scuola intersezionale di Alpinismo e Scialpinismo del CAI Guido della Torre: www.scuolaguidodellatorre.it




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