Austrian Shipton Expedition: vie nuove e ripetizione di Women and Chalk

A metà luglio una spedizione austriaca, composta da T. Scheiber, H. Auer, M. Auer, K. Dung e A. Sailer ha salito due vie nuove nella Valle del Trango (Pakistan) ed ha effettuato la prima ripetizione di Woman and Chalk, via aperta da Bubu Bole con Mario Cortese e Fabio Dandri nel 2001.
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Shipton Spire, Little Shipton, Eternal Flame
Austrian Shipton Expedition

A metà luglio una bella (e fruttuosa) spedizione austriaca, composta da Thomas Scheiber, Hansjörg Auer, Matthias Auer, Karl Dung e Ambros Sailer, in 40 giorni ha salito due vie nuove nella Valle del Trango, in Pakistan, "Winds of Change" 7a+ sulla parte est del Little Shipton (ca. 5400m), e una bella via di misto gradata M5 ancora senza nome sul Trango Peak (6545m), cima di cui il Team austriaco non ha notizie di altre salite. Inoltre, sono state ripetute una serie di vie già esistenti, tra le quali spicca senz'altro la prima ripetizione, non completamente on-sight, di Woman and Chalk, la via aperta, nell'estate 2001, da Mauro Bubu Bole (a-vista) con Mario Cortese e Fabio Dandri sulla parete est dello Shipton Spire. Su “Woman and Chalk” i tirolesi hanno usato corde fisse nella prima sezione, per proseguire poi con un rush finale fino in cima allo Spire. Ecco il loro racconto di quest'attesa prima ripetizione insieme alle loro impressioni sulla via.


AUSTRIAN SHIPTON EXPEDITION 2006
Thomas Scheiber, Hansjörg Auer, Matthias Auer, Karl Dung, Ambros Sailer
14.07.2006 - 24.08.2006

"Woman and Chalk"
La via sale nella parte centrale dei 1200m della parete est dello Shipton Spire. La linea segue un grande sistema di fessure e diedri. L'attacco si trova a circa 4250m. Nella prima parte della via si affronta soprattutto un'arrampicata su fessure e diedri. Dopo 14 tiri si arriva al "Bed and Breakfast", una piccola piattaforma che può ospitare 2 Portaledges. Poi seguono i 3 tiri più belli e insieme più difficili. Nella parte alta della via le difficoltà si abbassano considerevolmente. Bubu Bole ha finito la via sulla cresta, dopo di che seguono altri 8 tiri (prevalentemente di misto) lungo "Ship of Fools" fino in cima. La qualità della roccia, in questa ultima sezione non è ottimale soprattutto nella prima parte.

La via e la gradazione:
Dobbiamo, prima di tutto, congratularci con Bubu Bole per la sua performance sullo Shipton Spire. Salire una via di questo genere da sotto, con una linea senza compromessi e in 13 giorni suscita rispetto. Soprattutto, perché Bole ha salito tutti i tiri a-vista. Da segnalare che quasi tutte le soste sono attrezzate con 2 spit, inoltre lungo la via si trovano alcuni chiodi normali, ma la maggior parte della via, comunque, rimane da attrezzare in salita. da rilevare anche che una ripetizione in completo stile alpino potrebbe rivelarsi difficile, poiché nella parte bassa non esistono buoni posti per bivaccare. Inoltre, rimane abbastanza complicato il rifornimento d'acqua.
Noi abbiamo trovato condizioni non ottimali. Alcune sezioni erano bagnate o ghiacciate. Siamo quindi riusciti a salire in libera tranne tre lunghezze. Come tutti sanno, ultimamente esiste una "battaglia dei gradi" tra gli arrampicatori. Ciascuno cerca i superlativi per avere più attenzione. Credo che soltanto la persona che riesca a ripetere una via nello stesso stile, cioè con tutti i tiri a-vista, abbia il privilegio di svalutare una via: noi abbiamo salito a-vista eccetto tre tiri: un 7b, un ... e la lunghezza di 8a che abbiamo trovati bagnati, e che poi non abbiamo riprovato a salire in libera. Nonostante questo, personalmente ho trovato troppo alti i gradi di alcuni tiri della via, anche se il gradare rimane sempre una cosa soggettiva. Non sono uno specialista di fessure, credo comunque che il grado di 8a per il tiro chiave sia sovrastimato. Bisogna però non dimenticare che nell’ambito alpinistico ci sono tanti altri fattori che giocano il loro ruolo. Per esempio le condizioni della via, il tempo, lo stile cioè l'intento del come si sale una via. Poi devo aggiungere che sulla via ho trovato anche tiri in cui la gradazione era giustissima: mi ricordo, ad esempio, di un run-out molto impegnativo su un tiro di 7c...

Shipton Spire (ca. 5700m):
Prima salita: Bubu Bole (salita a-vista) con Mario Cortese e Fabio Dandri
Prima ripetizione: Thomas Scheiber, Hansjörg Auer (in alternata). Ambros Sailer ha lottato con il sacco da recupero. I 3 hanno utilizzato una combinazione di corde fisse e stile alpino.
Timing:
19 Luglio: lunghezze 1 - 4
22 Luglio: lunghezze 5 - 11
23 Luglio: lunghezze 11 – 14.
Arrivo al "Bed and Breakfast" e installazione di una Portaledge. Sulla prima parte sono state fissati 450m di corde fisse. Ritorno a Campo Base.
26 Luglio: Jumar fino a "Bed and breakfast" e fissaggio di altri 4 tiri con mezze corde e un’altra corda fissa. Notte in Portaledge.
27 Luglio: salita della parte alta della via in stile alpino in 10 ore dal "Bed and Breakfast" fino in cima.
28. Luglio: Recupero Portaledge e corde fisse. Ritorno a Campo Base.

Little Shipton (ca. 5400m):
Via nuova "Winds of Change" attraverso la parete est (alta 550m) in stile alpino e anche prima salita della cima. Thomas Scheiber e Hansjörg Auer.
Difficoltà: fino a 7a+, 14 tiri.

Trango Peak (6545m):
Presunta prima salita della cima attraverso la parete ovest (alta 2300m) in un giorno da Shipton Base Camp. Matthias Auer e Karl Dung.
Difficoltà: M5, ghiaccio fino a 55°.

Shipton Spire (ca. 5700m)
Prima ripetizione "Woman and Chalk” sulla parete est alta 1200m in 5 giorni di arrampicata da parte di Thomas Scheiber, Hansjörg Auer e Ambros Sailer. Inoltre questa salita era anche la prima salita fino in cima. war es die erste Begehung dieser Route bis zum Gipfel überhaupt.
Difficoltà: fino a 8a (secondo il primo salitore), ghiaccio fino a 90°, 36 tiri.

Nameless Tower (6239m):
“Eternal Flame” stile alpino in 2 giorni da Trango Base Camp e in 8 ore dalla sunterace fino in cima. Thomas Scheiber e Hansjörg Auer
Lunghezza: 800m. Difficoltà: fino a 7c+ (7b, A2), 28 tiri.

Great Trango (6286m):
"Woolums Route" (Normalanstieg) in due giorni da Trango Base Camp. Matthias Auer e Karl Dung.
Difficoltà: II, III, ghiaccio fino a 55°.




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