Everest 2003, report Golden jubilee - 2

Seconda "puntata" della corrispondenza, dal Campo base sud dell'Everest, di Manuel Lugli. L'Icefall, i campi, la puja, il campo medico e gli uomini ai piedi dell'Everest.
Dopo qualche giorno di "silenzio", Manuel Lugli, presente al Campo base del versante nepalese dell'Everest in veste di capo spedizione della Everest Speed Expedition, ritorna ad aggiornarci sul Golden Jubilee. "All'Everest le cose vanno avanti lentamente, come i movimenti dell'Icefall." - scrive Manuel - "Gli alpinisti salgono e scendono ad ondate, mentre noi stiamo sistemando il campo 2 e, tra qualche giorno, il 3, se tutto va bene." . Poi continua raccontandoci della vita del Campo base, di incontri sulla via di salita, e di questa "pazza" tribù alla ricerca della vetta più alta.


EVEREST GOLDEN JUBILEE - 02i
Campo base Everest - Nepal, 3 maggio 2003
di Manuel Lugli - foto Oscar Piazza


Icefall
L'Icefall è l'anima dell'Everest, tormentata, tortuosa, profonda e bellissima. Attraversarla così è quasi un sacrilegio, le scale d'alluminio che superano i suoi crepacci dal fondo nero come un malumore, sembrano punti metallici che non hanno niente a che vedere con lei. Sarebbe bello poterla camminare tutta senza dover usare artifici, scale, corde. Allora si che si capirebbe l'anima dell'Everest. Ma qui continuo a vedere gente avviluppata alle scale con gli occhi sbarrati dal panico, gente che si chiede come faccia a trovarsi in una situazione del genere, in bilico sugli abissi blu-neri dei crepacci e della propria ubris, l'arroganza tipica umana nei confronti degli dei.
Incontro Fausto De Stefani che scende dal campo 3 e gli dico cosa penso dell'Icefall. "La prima volta che sono venuto qui, anni fa, ero tormentato come l'Icefall ed allora l'ho apprezzata. Sì, proprio perché il mio spirito era ugualmente tormentato. Adesso sono più tranquillo e capisco che sia difficile da amare al primo impatto".
A me l'Icefall piace, anche se è pericolosa, effimera ed in costante, immobile movimento. Certo, come ogni anima pura meriterebbe più rispetto, più amore.





Campi
I campi alti sono immersi in uno degli ambienti più grandiosi mai visti. Una volta usciti dall'Icefall, i bastioni immensi del Nuptse a sud e quelli immensi dell'Everest a nord incanalano una visione straordinaria. Giù dal campo 1 vedi il campo 3, in fondo, sovrastato dal Lhotse, ribadito sullo scivolo che conduce al Colle sud. Crepacci giganteschi ti ricordano che è meglio non allontanarsi troppo dalle tende per pisciare. Babu Chiri, chili di records sull'Everest, casa sua, è morto così, deglutito da uno di quei crepacci a cui lui aveva sicuramente dato tanta confidenza nelle innumerevoli salite.
Decine di tende al campo 1, anche se è uno di quei campi che diventa presto di passaggio o di deposito. Al campo 2, 6.400m, sembra invece di essere di nuovo al Base, tante sono le tende mensa, le tende cucina, i quartieri delle varie spedizioni.
Mentre Oskar Piazza e Fabio Meraldi montano la prima tenda al campo 2, un americano si avvicina e li interroga: "Non è che per caso avete intenzione di fare parties, feste, qui ?" "Feste?", rispondono attoniti i nostri, "Veramente noi saremmo qui per salire l'Everest". "Ok, meglio così" risponde l'americano rinfrancato, "Perchè questo è un quartiere tranquillo..."
Il campo 3 si sviluppa tra i 7200 ed i 7400 metri, sul pendio che conduce verso il colle sud. E' un campo scomodo, freddo e ventoso. Per questo gli alpinisti ci dormono poco e male. Una, massimo due notti per acclimatarsi, con una puntatina verso l'alto per "carburare" e poi giù verso il campo 2 od il base addirittura. L'acclimatazione è importante, e la regola d'oro sarebbe "sali in alto e dormi in basso". Ma qui c'è gente che non è salita oltre il campo 2 e si dichiara pronta per la prima finestra di bel tempo, che dovrebbe essere indicativamente tra il 10 ed il 14 di maggio, per tentare la cima. Potenza dell'ossigeno o della sua carenza?

Puja
La puja è la cerimonia con cui gli sherpa danno il via ufficiale alle attività sulla montagna. Senza di essa non si può iniziare, pena una pessima fortuna per la spedizione tutta. E' una cerimonia suggestiva. In pratica agli dei vengono offerte abbondanti di: riso, cioccolato, merendine, biscotti, whisky (sic!), tzampa - la tipica farina d'orzo tostato tibetana - burro e grandi dosi di fumo sacro di erbe aromatiche. Il lama prega per oltre un'ora, mentre gli sherpa innalzano le bandiere di preghiera sul campo, quasi un ombrello protettivo su tutti gli alpinisti. Gli attrezzi, ramponi, piccozze, imbragature, moschettoni vengono benedetti ed "imburrati" ed alpinisti e sherpa lanciano riso e tzampa verso il chorten centrale da cui si innalzano le bandiere di preghiera. La chiusura, tra un fumo sempre più fitto e soffocante, vede tutti, sherpa ed alpinisti, cospargersi vicendevolmente la faccia di tzampa, versione sherpa-buddhista dell'olio benedetto. Nemmeno i più scettici e materialisti si sottraggono al rito. Del resto siamo sotto il Sagarmatha, la Dea Madre della Terra.




Campo medico
Il campo medico dell’Himalayan Rescue è nel bel mezzo del Campo base. E' diretto con anglosassone efficienza dall'americana Lou Anne, con l'assistenza di alcuni medici che ruotano durante tutta la stagione. E' innegabile che sia un bel conforto sapere che una buona equipe medica è a disposizione degli alpinisti e del personale sherpa. Il servizio ha un costo, non basso, ma sicuramente proporzionato all'eccezionalità della situazione ed ogni "entrata" finisce nel fondo dell'Himalayan Rescue. Certo anche questo fa parte del Grande Circo di questo Everest Golden Jubilee, come l'Internet Cafè, i bar ed i vari shops che vendono ogni carabattola si possa immaginare. La nobile arte d'Ippocrate salva comunque la faccia di chi si sorbisce da volontario tre mesi di campo base e, perché no, a volte la pellaccia di qualche alpinista edematoso.

di Manuel Lugli

Nelle foto dall'alto in senso orario: 15 uomini su... l'Icefall; la sicurezza innazi tutto; Campo base sud; (ph Oscar Piazza)

Portfolio
1° report dall'Everest 2003
Manuel Lugli
news Everest
Meraldi e l'Everest
Everest speed expedition




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