Memorial Janez Jeglic a Ospo

Nella maratona di arrampicata di Ospo, in ricordo di Janez Jeglic, la vittoria è andata a Frenk Jensterle seguito nell’ordine da Aljosa Grom e Mauro Bubu Bole.


C’erano proprio tutti i migliori sloveni la scorsa settimana a contendersi il Janez Jeglic Memorial, la gara su parete naturale organizzata dall’alpinista sloveno Silvo Karo sulle pareti naturali di Ospo la settimana scorsa. Oltre ai 12 migliori atleti sloveni, gente che fa spesso e regolarmente gare di Coppa del Mondo, c’era Mauro ‘Bubu’ Bole che anche in quest’occasione ha dimostrato di essere all’altezza dei migliori. Appena tornato dal Pakistan con in tasca un successo di cui già parla tutto l’ambiente alpinistico, la via nuova allo Shipton Spire, si è lanciato sulle amate pareti di Misja Pec a Ospo portando a casa un 3° posto insperato ma fortemente voluto.

L’occasione è di quelle ghiotte: una gara ormai tradizionale di arrampicata su parete naturale, sulle vie della falesia di Misja Pec vicino a Ospo, dove bisogna concatenare senza cadere, cioè in stile ‘rotpunkt’ tutte le vie proposte in un tempo massimo di 45 minuti. Si tratta di una gara a invito che vede la partecipazione dei migliori atleti sloveni sotto la direzione dell’instancabile Silvo Karo (salitore di tante big wall nel mondo, l’ultima l’anno scorso sulla Esfinge in Perù proprio con Bubu Bole). La competizione si svolge per onorare la memoria di un altro grandissimo alpinista sloveno: Janez Jeglic - Johan, scomparso nel 1997 sulla cima del Nuptse che aveva conquistato in prima ascensione insieme allo sloveno Tomaz Humar, poi salitore solitario della sud del Daulaghiri e autore con Karo di alcune delle più importanti salite sulle più grandi pareti del mondo.

Tornando alla gara: si è trattato di una vera e propria maratona in cui gli atleti dovevano concatenare 4 vie: Krvavica (7a+), Bula (7c), Preobrazba e Chiquita (7c+) e Samsara (8a) in meno di 45 minuti. Tutte le vie dovevano essere salite senza cadute altrimenti si era squalificati e vinceva chi arrivava più in alto o in caso di completamento delle vie (quello che poi è stato), chi aveva il tempo migliore. Infatti 6 dei partecipanti sono riusciti a chiudere tutte e quattro le vie e tra questi Bubu Bole è stato il primo a scendere sotto il muro dei 30 minuti (tempo di solito sufficiente per fare una sola di queste salite), ma alla fine ha dovuto cedere al super - specialista della continuità Aljosa Grom (già tre volte campione sloveno di arrampicata sportiva) e a uno dei migliori conoscitori delle vie di Ospo: Frenk Jensterle (uomo da 8a+ a vista).

Alla fine la vittoria è andata a Jensterle con il tempo incredibile di 24 minuti per concatenare quattro vie senza pausa e praticamente sempre di corsa, ma per i colori triestini resta la soddisfazione di una bella prestazione e di una conferma della ottima forma fisica prima di un’altra, ennesima trasferta di Bubu che proprio in questo fine settimana è volato nella magica valle dello Yosemite in California per inseguire un altro sogno: una grande via di granito tutta in libera sulla verticale parete del Capitan.

Erik Svab


Janez Jeglic - Johan (bivacco sul Capitan)





Misja, il campo di gara





Mauro Bole in gara a Ospo



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