Ragni sul filo - Ogre Thumb (Pakistan)

Il 13 agosto la spedizione dei Ragni della Grignetta di Lecco ha aperto 'Ragni sul filo', una nuova via sulla parete sud est dell'Ogre Thumb (Pakistan).






Ogre Thumb 2001 - Pakistan
'Ragni sul Filo'
(
dedicata Via della Citta’ di Lecco)
Sviluppo: 700 mt. ( lunghezze: 18 + 6 sulla via classica
Difficoltà : 7c max (IX°) e A2


Componenti spedizione
Giuseppe Lafranconi
Marco Vago
Simone Pedeferri
Alberto Marazzi
Matteo Castelnuovo







Sponsor
Comune di Lecco, CAI Lecco, Kong spa, Longoni Sport spa, Great Escapes, Enervit, Gruppo Sicorn


Ogre Thumb 2001 presentazione

Il 13 agosto Giuseppe Lafranconi, Matteo Castelnuovo, Marco Vago, Alberto Marazzi e Simone Pedeferri componenti di 'Ogre Thumb 2001' (spedizione del 'Gruppo Ragni della Grignetta di Lecco) hanno concluso la loro Ragni sul filo. Si tratta di una nuova via che, in 18 lunghezze, percorre la parete sud est dell'Ogre Thumb (Karakorum - Pakistan) fino a raccordarsi con le ultime 6 lunghezze delle via classica di salita alla cima. La valutazione dei primi salitori è di 7c max e A2. la via è stata dedicata alla Citta’ di Lecco.

Questo, in sintesi, è il racconto della spedizione inviatoci dai protagonisti:

Primi giorni
Atterraggio ad Islamabad (Pakistan) e siamo subito catapultati in un mondo completamente diverso... caldo torrido, un gran odore di smog. Il giorno dopo in pulmino (super pressati) verso Skardu, per proseguire poi in jeep verso Askole, l’ultimo paese da cui si parte poi a piedi per le montagne.

Avvicinamento
Per arrivare al campo base si risale il ghiacciaio del Biafo e successivamente un pezzo del ghiacciaio Urzum Brakk. Così, dopo tre giorni di cammino, siamo finalmente alla base della nostra torre su un comodissimo prato con tanto di fiume e... alpinisti!

Campo base
Al campo base troviamo la spedizione di Thomas Huber e compagni di ritorno dalla vetta dell’Ogre III e dell’Ogre I. Gentilmente ci ospitano nelle loro super attrezzate tende per una piacevolissima serata di chiacchere in uno stentatissimo inglese ma con uno spirito di cordialità e di collaborazione veramente eccezionale.

Sorpresa
A questo punto un’altra sorpresa... durante la prima ricognizione sotto la parete ci accorgiamo subito che la linea che avevamo visto in fotografia non è attaccabile in quanto i pericoli di prendere in testa dei bei 'frigoriferi' di roccia sarebbero troppo alti e quindi decidiamo di salire lungo una linea di fessure vicino allo spigolo sinistro della parete che conducono ad una grossa cengia ghiaiosa che si trova un duecento metri sotto la cima, esattamente dove passa la parte conclusiva della prima via tracciata su questa splendida torre di granito rosso che ricorda moltissimo quello del Monte Bianco.

Progressione
La nostra condizione fisica è delle migliori, stiamo tutti abbastanza bene, piove spessissimo e a volte si mette a nevicare anche al campo base ma il morale è comunque veramente alto. Tra una partita a carte e l’altra ad ogni occasione di bel tempo saliamo sempre più in alto fino a raggiungere, giusto due giorni prima dello scadere del nostro periodo massimo di permanenza al campo base, la tanto sospirata cengia e il raccordo con la prima via (raggiunto anche dalla via tracciata da Maurizio Giordani nel 1995) che segna anche la fine della nostra ascensione.

Lo stile
Durante la salita abbiamo cercato di spingere al massimo l’arrampicata libera già in fase di apertura riuscendo a salire i due terzi della via 'a vista' e, sopratutto, cercando di utilizzare per proteggerci le fessure che la parete ci offriva.

La via
18 lunghezze di corda (veramente belle) quasi completamente proteggibili a friends nelle quali si passa dall’arrampicata in placca a quella in leggero strapiombo a quella in fessura (ce n’è per tutti i gusti... dalla micro-fessura al fessurone da “tirare” in Dulfer con i piedi spalmati sulla placca).

Discesa
La discesa non è delle più semplici anche perchè dobbiamo recuperare i quasi 500 mt di corde fisse che abbiamo lasciato in parete nei giorni precedenti. Raggiungiamo il campo base ormai a notte fonda stanchi ma felici di aver terminato la nostra via che vogliamo dedicare a tutti quelli che ci hanno sostenuto fin da subito e che quindi chiamiamo Via della Città di Lecco “Ragni sul filo”.

Team
In via il nostro affiatamento è totale, formiamo le cordate in funzione del programma della giornata senza nessun problema... anzi! e quindi alla fine senza nemmeno accorgerci ci rendiamo conto che almeno una volta tutti e cinque ci siamo legati insieme.

Rritorno
Si dice che ci sono delle esperienze nella vita di un uomo che in un modo o nell’altro riescono a lasciare una traccia indelebile in ogni persona... la nostra spedizione resterà per sempre impressa nella nostra memoria. Siamo partiti da amici per una spedizione e siamo tornati fratelli.

alla prossima: Giuseppe Lafranconi, Matteo Castelnuovo, Marco Vago, Alberto Marazzi, Simone Pedeferri


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