Un giorno a Wamba premiato al Festival dei diritti umani di Napoli

Un giorno a Wamba il film di Francesco Mansutti e Vinicio Stefanello prodotto dalla SOS Solidarietà Organizzazione Sviluppo Onlus è stato premiato all’ottava edizione del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli.
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Un Giorno a Wamba di Francesco Mansutti e Vinicio Stefanello
La Giuria Giovani del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli ha premiato come miglior lungometraggio in Concorso “Un giorno a Wamba” il documentario girato nella foresta equatoriale della Repubblica Democratica del Congo da Francesco Mansutti, Vinicio Stefanello e Daniele Gobbin per la onlus padovana SOS Solidarietà Organizzazione Sviluppo che in quei territori africani opera da 15 anni.

Questa la motivazione che la Giuria Giovani, coordinata da Alessia La Montagna e composta da 54 giovani studenti universitari, delle scuole superiori di Napoli e dell’Accademia di Belle Arti ha dedicato a “Un giorno a Wamba” per l’assegnazione del Premio:
“UN GIORNO A WAMBA” di Francesco Mansutti e Vinicio Stefanello
Va oltre la cronaca dell’ordinario, conducendoci, attraverso un itinerario umano, nel quotidiano, bilanciando abilmente i ritmi e i tempi. Un’esperienza altruista, esemplare e potente. Un’opera sullo splendore del mondo e sull’irragionevolezza umana che rischia di demolire l’essenza dell’ambiente e del suo popolo.



Il Festival dei diritti umani di Napoli è un’iniziativa che promuove la cultura e l’uguaglianza dell’uomo e delle donne e dei loro diritti. Il Festival è stato occasione di molti incontri e prime di film tra cui il ricordo di Alexander Langer. Ma anche l’anteprima mondiale del film Ni Un pibe menos di Antonio Manco, che racconta la vita e la ‎morte dei bambini delle villas miserias di Buenos Aires. L’incontro con la regista americana e attivista di Greenpeace Iara Lee che ha presentato il suo film “K2, the invisible footmen”. L’incontro con un grande regista come Jorge Dentie ed il suo intenso e bel film “La Huella del dr. Guevara” sull’Ernesto Guevara prima che per tutti diventasse il “Che”.

Infine il prezioso incontro con Renzo Rossellini (figlio del maestro del cinema Roberto) che ha suggellato il Festival con una frase che, di questi tempi e giorni, sarebbe da tenere a mente: “La semplicità, la non violenza, l’innocenza sono armi strapotenti, l’innocenza confonderà sempre il malvagio, di questo sono assolutamente convinto e in quest’epoca possiamo dire di averne avuto un esempio clamoroso nel gandhismo. Questa è una delle grandi rivoluzioni che si sono compiute in questo secolo usando l’arma della non violenza dell’innocenza, del candore.”
Resterebbe da dire di Napoli, del suo cuore e di quell’umanità intensa, incredibile, aperta e insieme contraddittoria che pulsa nelle sue vene… sì, forse è proprio vero, come dicono gli organizzatori del Festival, che questo è il posto giusto per parlare e rappresentare i diritti umani.

Tutti i vincitori delll’VIII° Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli:
www.cinenapolidiritti.it



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