Passione Verticale a Courmayeur: volti e storie raccontano i 150 anni dell'alpinismo

L’Age d’Or, l’epoca d’oro delle grandi imprese in montagna, rivive a Courmayeur, culla dell’alpinismo, nel consueto appuntamento con Passione Verticale. Ad aprire il calendario dell’edizione 2015, il 29 luglio, sarà Hervé Barmasse. Tra i volti anche Edmond Joyeusaz, Renzino Cosson, Arnaud Clavel, i Ragni di Lecco Matteo Della Bordella e Luca Schiera, Luca Rolli, Francesco Civra Dano, Davide Capozzi e Tamara Lunger. Nella sezione dei film, tre pellicole emozionanti dedicate all’alpinista Erhard Loretan, alla prima conquista dell’Everest e alla vita in un villaggio himalayano.
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Passione Verticale a Courmayeur, la rassegna dedicata all'Age d’Or dell'alpinismo. Ospiti quest'anno: Hervé Barmasse, Edmond Joyeusaz, Renzino Cosson, Arnaud Clavel, Matteo Della Bordella, Luca Schiera, Luca Rolli, Francesco Civra Dano, Davide Capozzi e Tamara Lunger.
Lanzeni
"Ho scalato vette in Himalaya, sulle Alpi, sulle Ande, ma essere a Courmayeur è un po' come tornare alle origini. Attorno al Monte Bianco sono state scritte molte pagine della storia dell'alpinismo: è la famosa "Passione Verticale" che una volta accesa non si è mai spenta, ma ha illuminato il percorso delle generazioni successive, di cui mi onoro di fare parte" racconta il valdostano Hervé Barmasse, noto alpinista e guida alpina, che aprirà la rassegna di appuntamenti "Passione Verticale", mercoledì 29 luglio, a Courmayeur. "Casa mia" è Valtournenche, ho mosso i primi passi in montagna sul "mio" Cervino, seguendo le orme della mia famiglia. Ma per me, come per ogni guida alpina e per ogni vero amante dell'alpinismo, Courmayeur e il Monte Bianco rappresentano un luogo dove tornare sempre con emozione!"

La "Passione Verticale" nasce quando si alza lo sguardo verso una vetta e si sogna di raggiungerla o di discenderla: è come una febbre che si impossessa degli amanti della montagna, e impone traguardi sempre più importanti. Non poteva che intitolarsi così la rassegna che Courmayeur – culla dell’alpinismo - dedica in estate ai protagonisti di grandi imprese in montagna: volti e storie di persone "stregate" dal potente richiamo delle vette. Teatro degli appuntamenti, curati da Vinicio Stefanello, Editor di Planetmountain.com, il Jardin de l’Ange, salotto estivo di Courmayeur, in pieno centro. Gli incontri si terranno alle ore 21.15.

Quest’anno la rassegna è ispirata all’epoca d’oro dell’alpinismo: nel luglio 2015 si è celebrato infatti l’anniversario della prima scalata alla vetta del Cervino, simbolo delle grandi imprese compiute all’epoca in cui la Passione Verticale, nata attorno al Monte Bianco, ha "contagiato" il mondo. La rassegna sarà l’occasione per immergersi nell’atmosfera dell’epoca dei pionieri dell’alpinismo, preparandosi a nuove avventure.

Gli appuntamenti si suddividono in due sezioni, I Volti e I Film, che approfondiscono con linguaggi differenti il tema dell’avventura in montagna. Aprirà la rassegna, per la sezione I Volti, Hervé Barmasse, considerato uno dei maggiori alpinisti mondiali (mercoledì 29 luglio). Erede di quattro generazioni di guide alpine di Valtournenche, Barmasse accompagnerà il pubblico in una "Libera conversazione sull’alpinismo e sul futuro dell’andar per monti", in un viaggio che percorre la storia dell’alpinismo e arriva a immaginarne l’alpinismo del futuro, per interrogarsi sulle motivazioni profonde di chi si confronta con le vette.

Lunedì 3 agosto sarà il turno di Edmond Joyeusaz, guida alpina di Courmayeur, autore della prima discesa in sci della parete sud Ovest del Gran Combin de la Grafeneire (4.314 m), al confine tra Italia e Svizzera. Joyeusaz racconterà i retroscena della preparazione e della realizzazione del progetto, aiutandosi con le straordinarie immagini della sua avventura.

Venerdì 7 agosto, spazio a Renzino Cosson e Arnaud Clavel: due guide alpine di Courmayeur che rappresentano la preziosa memoria storica dell’alpinismo sul Monte Bianco, un patrimonio culturale trasmesso dai racconti e dai ricordi, che si dipana come una grande storia corale, fatta di sfide, amicizia e coraggio.

Giovedì 13 agosto la rassegna apre le porte ai Ragni di Lecco, uno dei più prestigiosi gruppi alpinistici del panorama internazionale, nato all’indomani della seconda guerra mondiale. Sul palco del Jardin de l’Ange saliranno Matteo Della Bordella e Luca Schiera, tra i principali appartenenti alla nuova generazione del ragni, autori di molte grandi scalate.

La vigilia di Ferragosto, venerdì 14 luglio, saranno ospiti della rassegna tre guide di Courmayeur, Luca Rolli, Francesco Civra Dano e Davide Capozzi. "Monte Bianco: il paese dei balocchi" è il titolo della serata, arricchita da un inedito filmato sullo sci, il running e l’arrampicata sul Monte Bianco, che proietterà il pubblico direttamente nel cuore dell’azione sportiva sul Tetto d’Europa.

Martedì 18 agosto, infine, spazio alla bolzanina Tamara Lunger. La seconda italiana nella storia dell’alpinismo ad avere raggiunto, nel 2014, la vetta del K2, è reduce da un tentativo di ascesa invernale del Manaslu, in Himalaya, con il collega Simone Moro. Tamara chiacchiererà con il pubblico raccontando la propria passione per la montagna e le nuove sfide che la aspettano.

La sezione I Film propone tre pellicole, due delle quali vincitrici del Gran Premio Cervino CineMountain, che saranno proiettate al Jardin de l’Ange sempre alle ore 21.15. Si comincia il 6 agosto, con il film "Erhard Loretan: respirer l'odeur du ciel". Il regista svizzero Benoit Aymon rende un sentito e delicato omaggio alla figura di Erhard Loretan, terzo uomo ad avere conquistato tutti gli 8000 del pianeta, vittima di un incidente sulle Alpi a 52 anni.

Il 16 agosto il pubblico scoprirà invece Beyond the edge, film neozelandese di Leanne Pooley, vincitore del Gran Premio Cervino CineMountain 2014: la ricostruzione emozionante della storica conquista dell’Everest nel 1953, compiuta dallo sherpa Tenzing Norgay e dall’apicoltore neozelandese Edmund Hillary.

Chiude la rassegna, il 25 agosto, Days of Tarap, in concorso al Cervino CineMountain 2015: il regista Hervé Tiberghien racconta per immagini i quattro mesi trascorsi condividendo la vita quotidiana degli abitanti di un villaggio himalayano, nel Tarap, vallata a 4.200 metri di altitudine.

Note:
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www.courmayeur.it



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