Aiguille du Midi, discesa dell' Éperon Jumeaux per Julien Herry e Raph Bonnet

Il 03/06/2014 Julien Herry ha effettuato la prima discesa in snowboard dell' Eperon Jumeaux sull'Aiguille du Midi, gruppo del Monte Bianco, assieme all'amico Raph Bonnet che, con gli sci, ha effettuato la seconda discesa di questa linea dopo la prima di Jean-Marc Boivin del 1986.
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Éperon des Jumeaux (Julien Herry e Raph Bonnet 03/06/2014)
Julien Herry
Martedì scorso la guida alpina francese Julien Herry e il maestro di sci ed aspirante guida alpina Raph Bonnet hanno disceso, rispettivamente in snowboard e sci, l'Éperon Jumeaux, il grande sperone situato nel centro della parete nord dell' Aiguille du Midi, nel massiccio del Monte Bianco. Si ritiene che la via, che era stata salita per la prima volta nel marzo del 1971 dagli alpinisti francese P. Dussauge e JJ Prieur, sia stata sciata soltanto una volta in precedenza, nel 1986 e - come poteva essere altrimenti - dall'asso francese Jean Marc Boivin. Quindi mentre Bonnett ha effettuato la seconda discesa con gli sci, Herry ha sigillato la prima discesa in snowboard.

Il 29enne Herry aveva salito la via in precedenza, nel novembre 2003, assieme al suo migliore amico Max Belleville che purtroppo è deceduto tre anni fa nella Vallée Blanche. "In quel momento abbiamo effettuato una veloce salita in montagna per respirare un po' di aria fresca, prendendo il primo impianto da Chamonix a Plan de l'Aiguille" ricorda Herry, aggiungendo "Questa primavera volevo salire la via prima di fare la discesa, ma per mancanza di tempo non ci siamo riusciti ed abbiamo scelto il modo più pigro, prendendo la funivia fino ad Aiguille du Midi. Questo ha reso la discesa interessante, praticamente a-vista... "

Conviene soffermarsi per un attimo sulla scelta dell'aggettivo “interessante” di Herry. Sì, perché nonostante la sua giovane età, lo Chamoniard ha già accumulato un curriculum di salite e discese in snowboard di tutto rispetto. Citiamo soltanto tre esempi per far capire perché lui è uno di quegli alpinisti da tenere sott'occhio: la prima salita di Tengi Ragi Tau East (6650m) in Nepal nel 2005 e, più vicino a casa, la prima ripetizione dopo 29 anni della parete est dell' Aiguille Blanche de Peuterey assieme a Francesco Civra Dano, Luca Rolli e Davide Capozzi. E poi Divine Providence al Gran Pilier d'Angle. A soli 16 anni.


ÉPERON JUMEAUX di Julien Herry

L' Éperon Jumeaux si trova sulla parete nord dell'Aiguille du Midi, sul lato sinistro, tra lo sperone Tournier e il couloir Chere. Il suo nome deriva dai due seracchi in cima che sono la chiave per accedere allo sperone senza guai. Questi seracchi sono molto cambiati negli ultimi anni e oggigiorno sono in realtà quasi “amichevole”. La via è stata salita per la prima volta nel marzo del 1971 dalla cordata francese composta da P. Dussauge e J. J. Prieur e sciata soltanto una volta da Jean Marc Boivin nel 1986. Non ci sono molti dettagli su questa discesa, Jean-Marc ha sciato da solo e pare che abbia fatto soltanto una calata.

Volevamo tentare la linea l'anno scorso, c'era molta più neve ma non siamo riusciti a trovare il giorno giusto, o faceva troppo caldo oppure c'era troppa neve fresca. Durante gli ultimi giorni di maggio ed i primi giorni di giugno di quest'anno le condizioni erano buone e stabili ed un sacco di sciatori sono scesi lungo la parete Nord.

Oggi (il 03/06/2014, ndr) è l'ultimo giorno prima che si alzino le temperature e il mio amico Raph Bonnet è motivato ad andare a dare un'occhiata. Siamo gli unici sciatori che prendono il primo impianto di questa mattina, dopo soli cinque minuti di sci arriviamo all'imbocco. Le nuvole in arrivo fanno si che le prime curve sono un po' stressanti, per fortuna la neve è incredibile e il pendio non è troppo ripido. Poi arriva un tratto ripido seguito da un traverso complesso ed esposto per raggiungere finalmente l'inizio dello sperone. Due calate di 30m, intramezzate da alcune curve controllate, ci conducono al couloir principale, un po' più largo ma ancora ripido, dove gustiamo un po' di più la velocità. Poi viene l'ultima calata di 20 metri seguita prima da alcune altre curve più facili, poi da terreno con meno neve. L'ultimo traverso è ripido, difficile sia mentalmente sia tecnicamente su terreno esposto, con alcuni passaggi delicati con poca neve. Poi l'ultimo pendio è meno esposto su neve dura, mentre il crepaccio terminale è facile da attraversare ed in pochi minuti torniamo alla stazione intermedia, felice, avendo appena effettuato una delle discese più emozionanti e tecnici della nostra vita.

Prima discesa in snowboard e seconda discesa con gli sci ... Dopo la parete est di Aiguille Blanche de Peuterey lo scorso anno (la seconda discesa, 29 anni dopo Stefano De Benedetti), eccoci con la possibilità di fare un'altra seconda discesa su una parete mitica, quasi 30 anni dopo un alpinista e sciatore così incredibile. Grazie per l'ispirazione sig Boivin, Raph grazie per la buona compagnia, adesso è arrivato il momento di mettere via la tavola... fino al prossimo inverno.


Note:
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