Nanga Parbat e l'incredibile tragico attacco terrorista

Continua lo stupore e il dolore per l'attacco terrorista e il massacro di alpinisti avvenuto nella notte tra sabato e domenica al Campo Base del versante Diamir del Nanga Parbat (Karakorum, Pakistan). Non sono ancora ufficiali i nomi delle 11 vittime.
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L'arrivo ad Islamad dei corpi delle vittime dell'attacco terroristico al Campo Base Diamir del Nanga Parbat
courtesy thenews.com.pk

Mentre, dopo più di due giorni, non sono ancora ufficiali i nomi delle vittime dell'attacco terrorista al Campo Base Diamir del Nanga Parbat, continua nella comunità alpinistica lo stupore e il dolore, misto ad incredulità, per il massacro di cui sono stati vittime 10 alpinisti di varie nazionalità e un cuoco pachistano. Da quanto riportato però da molti organi di stampa ormai sembra quasi sicuro che tra gli alpinisti uccisi ci siano 3 Ucraini, 1 Lituano, 1 Nepalese, 2 Slovacchi, 2 Cinesi, 1 Cinese - Statunitense e 1 cuoco Pachistano. Un altro alpinista cinese sarebbe riuscito a sfuggire ai terroristi.

Come detto le identità delle vittime non sono ancora ufficiali anche se il sito altitudepakistan.blogspot.it, ripreso anche da exploresweb.com, citando fonti di varie spedizioni presenti sulla montagna, riporta tutti i nomi ad eccezione di quello del cuoco pachistano. Ciò che sembra sicuro, e viene riportato da tutti gli organi di informazione, è che ieri tutti gli alpinisti superstiti sono stati evacuati dalla zona.

Invece, sul versante opposto del Nanga Parbat, sulla parete Rupal, continua invece la salita della spedizione rumena che ieri, secondo explorersweb.com, avrebbe raggiunto quota 6.600m lungo la via Schell. Ma ancora non si sa quali saranno le decisioni delle autorità pachistane e se sarà deciso un generalizzato divieto per le spedizioni.

Da più parti, infatti, si ribadisce che ciò che è successo è del tutto “nuovo” e assolutamente impensabile, se non imprevedibile nella sua portata. Questa è la prima volta che vengono presi di mira degli alpinisti, tra l'altro in una zona considerata “sicura”. Se si aggiunge che dalle prime ricostruzioni risulta essere stata una terribile vera e propria “esecuzione”, è chiaro che la preoccupazione è massima.

Intanto continua da parte dell'esercito e della polizia pachistana una vasta operazione nella regione del Gilgit – Baltisan per catturare i terroristi responsabili dell'attacco rivendicato dal gruppo terroristico Jundullah. Come si sa l'atto terroristico è stato condannato con forza dal Governo e dalle forze forze politiche di opposizione pachistane. A tal proposito però val la pena segnalare il post riportato su The Express Tribune Blogs in cui Tariq Masood Malik, l'autore, tra l'altro scrive: “I nostri leader devono farsi avanti e dire alla nazione la verità e trattare questo terrorismo come atti di guerra”.

>> 24/06/2013 - Attacco terroristico al Nanga Parbat: gli alpinisti abbandonano il Campo Base
>> 23/06/2013 - Attacco terroristico al Campo base del Nanga Parbat: almeno 10 le vittime




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