Arrampicare a Subiaco nella Valle dell’Aniene

Domenico Intorre presenta la falesia di Subiaco in Valle dell’Aniene, Lazio.
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Domenico Intorre su Vai col liscio
Fabrizio De Romanis - 2013 ©
L’entroterra laziale a sud est di Roma è disseminato di pareti calcaree spesso già attrezzate ma in buona parte ancora da valorizzare. Potremmo disegnare un triangolo immaginario, che ha come vertice la capitale, ai lati le due autostrade e la base in Abruzzo, al suo interno sono racchiuse molte vecchie conoscenze (per esempio Pietrasecca, Petrella Liri, Castellafiume) ma anche molte novità attrezzate recentemente.

Con questo articolo vi parlerò di Subiaco, cittadina famosa per i suoi monasteri Benedettini letteralmente incastonati nelle pareti calcaree: per capire quanto la vallata sia ricca di pareti rocciose, è sufficiente ricordare che il Monastero di San Benedetto fu definito da Pio II come "il nido delle rondini", alcune purtroppo interdette all’arrampicata per ovvi motivi "religiosi". A tal proposito non si può non ricordare il celebre assalto alla parete del monastero di San Benedetto da parte di un gruppetto di scalatori romani capitanati da Stefano Finocchi. L’avventura fu stroncata sul nascere dall’ ra dei frati Benedettini, contrariati dalle inevitabili "improprietà di linguaggio" che seguivano ogni tentativo andato male....

In effetti il calcare della Valle dell’Aniene non è mai rimasto inosservato e già negli anni ottanta Stefano Finocchi ed Andrea Di Bari avevano attrezzato alcune vie al settore della "Piccola gemma" e sulla imponente "Parete del monastero"; qualche anno più tardi sempre per opera di Finocchi e Gambineri, nacque il settore "La galleria" recentemente rivalorizzato da Marco Nescatelli. Era il 1990 quando Andrea Gallo, riferendosi a Finocchi e Di Bari, scriveva su I luoghi della libera "… già da qualche tempo gli estimatoti della Valle dell’Aniene hanno rivolto altrove le loro attenzioni. La valle mantiene così la sua quiete, aspettando che qualcun altro la riscopra". In effetti la Valle ha dovuto attendere per quasi vent’ anni prima che qualcuno si interessasse nuovamente alle sue rocce, per l’esattezza fino al 2005 quando, con Tonio Pettinella, abbiamo iniziato ad attrezzare il settore "Le scalette", un bel muro a canne a poche decine di metri dal fiume Aniene.

Più recente la nascita del settore "La segheria", per mano di Gianluca Mazzacano, Cesare Giuliani e del sottoscritto. Forse a causa di un aspetto meno invitante, per molto tempo questo muro compatto è rimasto ignorato, ma alla fine ci siamo lasciati convincere dalla sua esposizione favorevole: da queste parti in estate può fare molto caldo ed una falesia in ombra al pomeriggio è merce preziosa! Alla Segheria si scala su due ampie cenge; non è indispensabile legarsi ma occorre prestare molta attenzione. Sicuramente non adatto alle famiglie con bambini.

SCHEDA: Subiaco, Lazio





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