Alex Puccio vince e convince alla Tierra Boulder Battle di Stoccolma

La fortissima boulderista statunitense Alex Puccio vince la Tierra Boulder Battle di quest’anno, confermando la sua ottima forma per la stagione della Coppa del Mondo di boulder. Matilda Söderlund vince argento, Mina Leslie-Wujastyk bronzo.
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Alex Puccio durante il Campionato del Mondo di arrampicata 2011 ad Arco.
Giulio Malfer
L’edizione 2013 di questa particolare gara ad inviti organizzata dal produttore di vestiario tecnico Tierra si è di nuovo tenuta al Klättercentret di Telefonplan a Stoccolma. Come l’anno passato, questo scorso sabato abbiamo assistito ad una gara in cui sei atlete femminili sono state invitate a tracciare un blocco ciascuna sul muro da gara del prestigioso centro di arrampicata svedese. Dopo la tracciatura, le sei partecipanti hanno potuto lavorare i problemi per un paio di ore per poi provare a chiuderli nel minor numero di tentativi durante la gara, dopo un giorno di riposo. Le partecipanti di quest’anno sono state le locali Matilda Söderlund e Anja Hodann, la norvegese Therese Johansen, la francese Mélissa Le Nevé, l’inglese Mina Leslie-Wujastyk e la vincitrice dell’edizione 2011, Alex Puccio.

Alle 20:00 in punto di sabato la gara è cominciata, con l’arrivo delle sei arrampicatrici al Klättercentret. La telecronaca era anche disponibile in inglese grazie alla sempre più esperta squadra di 24/7 TV, la stessa che segue anche tutte le gare ufficiali della IFSC.

Il primo blocco era quello tracciato da Anja Hodann, ed era caratterizzato da un ricomponimento alla Fontainebleau e da un piccolo diedro. Quattro gariste sono riuscite a chiuderlo al primo tentativo (sarebbe improprio parlare di flash dato che tutti i problem erano stati precedentemente provati) mentre Anja e Matilda ne hanno impiegati due, forse a causa del possible nervosismo di essere di fronte al pubblico di casa.

Il secondo blocco era firmato “Le Nevé” ed è risultato essere molto più difficile del precedente, con un inizio spalle al muro e una sezione di strapiombo che richiedeva flessibiltà e grande precisione sui tallonaggi. Mina Leslie-Wujastyk e Alex Puccio sono state le uniche a chiuderlo subito, diventando prime nella classifica provvisoria. Melissa stessa avrebbe poi detto di come il suo blocco le aveva richiesto più forza resistente del previsto, confermando come anche in una gara in cui i problemi erano già stati testati, nulla sia certo.

Alex Puccio aveva descritto il suo boulder, il terzo, come un problema che richiedeva potenza pur essendo praticamente verticale. Il chiave del boulder, un movimento dinamico verso uno svaso per la mano destra, è risultato difficile per tutti (tranne che per Alex, che ha chiuso al primo tentativo). Mina e Anja non sono riuscite a passarlo, Mélissa e Therese ci sono riuscite una volta sola ma senza poi chiudere. Matilda Söderlund, aiutata dalla sua statura, non ha neanche avuto bisogno di staccare i piedi ed è riuscita a deliziare il pubblico svedese con un top allo scadere del tempo.

Il quarto blocco, ad opera di Therese Johansen, era quasi una piccola via, con allunghi a partire da piedi in aderenza e una sezione di traverso. A parte Anja Hodann, tutte le climber sono riuscite a chiudere rapidamente il problema, che è risultato essere una piccola boccata d’aria in vista degli ultimi due blocchi.

Il boulder di Mina, il quinto, partiva con un difficile dinamico verso due prese svase poste in maniera asimmetrica. Puccio, Johansen e Söderlund l’hanno chiuso senza problemi, mentre la tracciatrice stessa ha dovuto impiegare due tentativi, finendo così terza dietro a Matilda nella classifica provvisoria.

Per finire, l’ultimo problema era una sagra di microtacche creato da Matilda, che è però riuscita a chiuderlo subito, così come Alex e Mélissa.

Il podio ha così visto Mina Leslie-Wujastyk al terzo posto, Matilda Söderlund al secondo ed Alex Puccio, che ha chiuso tutti e sei i problemi al primo tentativo, prima.

La cerimonia di premiazione è stata un’ulteriore piccola sfida, dato che il podio era appoggiato sullo stesso materassone che ha parato le cadute delle atlete. Quando Alex Puccio ha provato a salire sul gradino più alto, il podio si è rovesciato ed è dovuta saltare giù, con il commentatore svedese che ha scherzosamente spiegato che “questa è l’unica maniera di far cadere Alex questa sera!”

Mentre la serata si muoveva verso l’afterparty, ci siamo messi in contatto con Mina  Leslie-Wujastyk e le abbiamo chiesto un paio di domande…

Mina, come pensi che questo formato di gara (con i partecipanti che tracciano e provano i boulder prima della gara) possa interessare climber di un po’ tutti i livelli e venire adottato maggiormente in gare non-ufficiali?
Penso sia un ottimo formato per climber che vengono da diversi tipi di arrampicata, è meno specifico di una gara ufficiale. Poter provare i problemi lo fa rassomigliare molto all’arrampicata in ambiente, inoltre i problemi sono più difficili e si capiscono meglio le diverse abilità dei partecipanti piuttosto che non la sola capacità di chiudere problemi più facili in stile flash. È davvero divertente e meno stressante, dato che sai cosa aspettarti dai blocchi.

E cosa pensi di aver imparato da questa Tierra Boulder Battle che pensi potrà aiutarti anche in altre gare come la Coppa del Mondo?
Ho imparato di nuovo quanto le gare possano essere divertenti e ho fatto nuove amicizie che credo rivedrò ad altre gare, rendendole ancora più interessanti. Ovviamente ho anche imparato diverse cose sugli aspetti più tecnici dell’arrampicata e sulle quali lavorerò in allenamento.

Il webcast sarà presto disponibile per il replay o per lo scaricamento all’apposita pagina di 24/7 TV www.247.tv/climbing/tierra-boulder-battle-2013/

di Franz Schiassi




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