Sci ripido sulla parete Ovest di Grand Muveran in Svizzera

Il 2 marzo Sébastien de Sainte Marie, Olov Isaksson e Gilles Bornet hanno disceso con gli sci la parete ovest del Grand Muveran (1600m, 5.2/5.3 E4) nelle Alpi Bernesi, in Svizzera.
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Il 2 marzo Sébastien de Sainte Marie, Olov Isaksson e Gilles Bornet hanno sciato la parete ovest del Grand Muveran (1600m, 5.2/5.3 E4) nelle Alpi Bernesi in Svizzera.
Sébastien de Sainte Marie
Tre tentativi. Sono quelli che Sébastien de Sainte Marie e Gilles Bornet hanno impiegato per discendere con gli sci l'enorme e complicata parete ovest del Grand Muveran. L'ultimo, e risolutivo appuntamento, è avvenuto sabato scorso insieme ad Olov Isaksson, dopo aver salito l’arduo avvicinamento di 2000m di dislivello lungo la parete nord. Con loro grande sorpresa, però, durante la discesa i tre hanno scoperto tracce di qualcun altro... ecco quindi “una storia divertente di una parete molto interessante.” E anche di una montagna che vanta una storia sciistica rilevante: infatti già nel 1928 i fratelli Müller avevano sciato la parete nord con sci dell’epoca, in legno e senza lamine!


IL GRANDE VIAGGIO SUL GRAND MUVERAN di Sébastien de Sainte Marie

Come suggerisce il nome, il Grand Muveran è molto grande, ma è anche una montagna molto complessa. Gilles Bornet ha dovuto effettuare diverse salite fino al Col des Pauvres per scovare una linea sciabile lungo la massiccia parete ovest. Per riuscirci, la scorsa estate ha persino salito l’uscita finale della rampa erbosa utilizzando le piccozze.

1° tentativo, 2 gennaio: il traverso sulla parete ovest. Gilles e io facciamo un primo tentativo, ma a causa delle cattive condizioni della neve e della fitta nebbia attraversiamo la parete ovest e usciamo per la Frête de Saille.

2° tentativo, 16 febbraio: una faticosa camminata nella neve. A seguito di una grande nevicata ci proviamo ancora, e il nostro team viene rafforzato da Wim Pasquier. Dopo aver battuto la traccia per 7 ore su neve alta fino al bacino abbiamo fatto buoni progressi, ma siamo stanchi. Il sole è forte e sta diventando sempre più un motivo di preoccupazione. Alle 15:00, già molto vicini alla cima, decidiamo che è troppo pericoloso continuare. La discesa con gli sci è meravigliosa ma dobbiamo stare molto attenti alla neve che cade dalle pareti di roccia sopra di noi. Al ristorante ci viene detto che siamo stati osservati mentre eravamo in parete. Una settimana dopo Wim riceve una telefonata con urgenza da parte di qualcuno che gli chiede informazioni sul nostro tentativo.

3° tentativo, 2 marzo: La grande sorpresa. Wim purtroppo non può essere della partita, ma invitiamo Olov Isaksson a fare parte del team. Questa volta decidiamo di salire la parete nord, sperando di scendere per il ramo di destra in cima al couloir. I 2000 metri di salita si rivelano più ardui del previsto, ma alle 11.30 troviamo l'ingresso e l'inizio la discesa. Dopo un po’ la grande sorpresa - tracce di sci! Qualcuno aveva usato le nostre vecchie tracce per seguire esattamente il nostro itinerario sulla parete ovest. Le traccia saliva per il ramo di sinistra del couloir. Un po’ stupiti proseguiamo la discesa, ma le condizioni sono notevolmente peggiorate rispetto all'ultima volta. Continuiamo attentamente in modalità “sopravvivenza”. Abbiamo una brutta sensazione sull'esposta rampa di uscita e decidiamo di evitarla facendo una calata in doppia fino a terra. Mentre prepariamo la calata la rampa viene bombardata da ghiaccio e rocce - la nostra intuizione era giusta.

Giù a valle sono felice per la grande avventura che tutti e tre abbiamo avuto, ma sono deluso che abbiamo sciato questa bella parete in condizioni così brutte. Alla fine però, è stata ancora un’altra fantastica e memorabile giornata in montagna, e sono felice di averla trascorsa in compagnia di due buoni amici.





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