Barbara Zwerger e Angelika Rainer e l'inzio della stagione ice 2013

Barbara Zwerger e Angelika Rainer hanno dato il via alla stagione ice con un tour di 4 giorni, fra Repubblica Ceca e Italia, tutto dedicato alle competizioni di arrampicata su ghiaccio e all'allenamento per il drytooling.
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Durante la finale della gara di Brno
Kazo Linek
Settimane fa siamo venute a sapere che il giorno 8 dicembre ci sarebbe stata una gara di drytooling a Brno nella Repubblica Ceca. Per alcuni giorni io e Angelika siamo rimaste indecise se fare questo viaggio di 750 km per una competizione, della quale sapevamo ben poco. Eravamo però consapevoli che era l’unico evento che avrebbe preceduto la prima tappa di coppa del mondo in Korea (che funge anche come mondiale) e per questo ci siamo decise a compiere il viaggio. Sapevamo anche che era necessario rodarci in una competizione ufficiale e respirare l’aria della gara. Le atlete di specialità Russe gareggiano infatti già da un mese in un loro circuito, mentre noi fino ad ora non abbiamo ancora avuto altra possibilità del puro allenamento.

Così siamo partite venerdì sette dicembre da Bolzano, nel tardo pomeriggio, dopo il lavoro. Eravamo con il mio Camper VW California, con tutti i comfort e come nostro solito eravamo organizzate al meglio per mangiare durante le ore di viaggio per ottimizzare i tempi. Finalmente alle 23.10 arriviamo alla struttura Locomotiva, situata di fronte al centro commerciale Olympia e la struttura di gara che vediamo ci fa ben sperare. Purtroppo è stata una notte insonne, visto che le guardie notturne del centro commerciale ci hanno svegliato due volte e siamo dovute uscire a -8 dal nostro caldo sacco a pelo per spostare il nostro comodo bivacco a 4 ruote.

La mattina seguente inizia la gara, che prevedeva 5 vie di qualifiche per gli uomini e 3 per le donne, da salire “flash”. Il tracciatore ceco Radek Lienerth ha dimostrato salendo tutte le vie e poi abbiamo potuto iniziare a scalare con un ordine a nostro piacimento, mentre la gara degli uomini prevedeva un preciso ordine di partenza. Angelika ed io abbiamo salito tutte e 3 le vie sino al TOP, in modo veloce, sotto un vento gelido e fastidioso. Angelika si è piazzata prima per il minor tempo impiegato a scalare le tre vie e a seguire dunque c’ero io. Dopo alcune ore di pausa abbiamo fatto qualche giro sul percorso tracciato per la velocità ed alle 16:30 si sono svolte le qualifiche della stessa specialità. Dopo le semifinali Angelika ed io ci siamo trovate a duellare in finale e Angelika ha avuto la meglio vincendo la velocità. Dopo la velocità siamo andate direttamente in isolamento con le altre quattro finaliste della prova di difficoltà. Era ormai sopraggiunto il buio e con esso anche il freddo pungente.

La finale era veramente tosta, intensa, con due traversi e uno sviluppo complessivo di 25 metri. L’ultima parte era molto strapiombante e per questo mi sono presa il tempo di riposare parecchio dopo il secondo faticoso traverso. Questo mi ha permesso di arrivare sino al top con ancora una certa riserva ed ho potuto concludere ad hoc la via. Angelika è partita dopo di me in modo rapido e deciso, come suo stile, ma ha patito molto il freddo e pur raggiungendo il top e moschettonando la catena, non è più riuscita ad accoppiare le piccozze sull’ultimo appiglio. Così nella difficoltà si è invertita la classifica della velocità, vedendomi in testa nella classifica finale. Dopo la finale degli uomini in un tendone dietro la struttura abbiamo potuto mangiare e bere e lì è anche avvenuta la premiazione della gara ed un ulteriore sorteggio di materiale d’arrampicata.

Dopo un'altra notte gelida a -11 abbiamo deciso di fermarci ancora alla struttura per allenarci sulle vie di qualifica degli uomini e sulla loro finale. Dopo alcune ore di intenso allenamento con il nostro amico svizzero Ron Koller, concludiamo con uno spuntino questa tappa verticale e ripartiamo per il lungo rientro in Italia. Concordiamo tutti che è veramente valsa la pena intraprendere questo viaggio, la struttura era perfetta e le vie tracciate veramente bene.

Volevamo rientrare direttamente a Bolzano per poi allenarci il giorno seguente nella Grotta a Campitello di Fassa (gioiellino di Mario Prinoth), ma dopo 4 ore di guida nella tormenta di neve non ne potevamo più e così abbiamo trascorso un'altra notte in macchina, appena 30 km prima di Innsbruck. Il mattino seguente, ancora motivate, siamo ripartite, passate velocemente da casa mia giusto per una doccia, poi abbiamo proseguito per Campitello. Li, alla grotta, ci siamo allenate sino ad esaurimento sulle vie più strapiombanti, godendo del meraviglioso panorama invernale e con la candela di ghiaccio principale ormai quasi arrivata a toccare terra, per formare un'unica colonna.

Ma non è mai abbastanza, è una sorta di golosità insaziabile quella di scalare ed allenarsi quando si è in vista di una imminente Coppa del Mondo. Non potevamo fermarci li e cosi martedì siamo andate nella Grotta di Lagundo, appena sopra Merano, dove abbiamo effettuato un'altra sessione di allenamento intenso, simile a quella del giorno precedente a dire il vero, Mercoledì mattina è stato dunque logico sentirsi abbastanza distrutti e concedersi un break.

Questo inizio di stagione e l’impegno profuso mi motiva assolutamente a tenere duro, visto che ho iniziato gli allenamenti a settembre e che non è mai facile trovare il tempo e la motivazione, con il mio lavoro (anche se part time) e la “professione” a tempo pieno di mamma. Sembra però che tutti i sacrifici stiano dando i loro frutti e quindi … avanti così…

Barbara Zwerger ringrazia: CAMP - CASSIN, La Sportiva, The North Face
Angelika Rainer ringrazia: Grivel, La Sportiva, Berghaus, Kiku





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