Valanga sul Monte Bianco: 9 morti sul Mont Maudit

Questa mattina una valanga sul Mount Maudit (Monte Bianco) ha causato la morte di 9 alpinisti e 14 i feriti. Sono 4 o 5 gli alpinisti ancora dati per dispersi. L'aggiornamento di Alessandro Cortinovis, direttore del Soccorso Alpino della Valle d'Aosta.
Aggiornamento 13/07/2012 - ore 11:00
A Chamonix si attende l'arrivo dei famigliari delle 9 vittime della valanga di ieri mattina. Le autorità francesi hanno confermato che si tratta di 3 alpinisti britannici, 2 tedeschi, 2 svizzeri e 2 spagnoli. Tra questi Roger Payne, 55enne guida alpina britannica già Segretario Generale della BMC (The British Mountaineering Council) e presidente delle guide alpine britanniche, con un'intensa attività alpinistica in Himalaya ma anche uno dei più apprezzati istruttori di alpinismo. A tutti famigliari delle vittime va il cordoglio unanime del mondo dell'alpinismo.

Aggiornamento ore 19,50
Ultimora sono stati ritrovati gli alpinisti finora dati per dispersi. Finalmente una buona notizia.

Aggiornamento ore 17,40:
Il punto sintetico della situazione di Alessandro Cortinovis, direttore del Soccorso Alpino Valdostano: attualmente le operazioni di soccorso, dirette dalla Gendarmeria di Chamonix che ha richiesto anche il contributo del Soccorso Alpino Valdostano e della Guardia di Finanza, sono state sospese. Il bilancio di 9 morti a causa della valanga resta invariato. E' salito invece a 14 il numero dei feriti. Restano ancora tra 4 e 5 gli alpinisti dispersi. Per questi, nelle prossime ore, si continuerà la verifica se siano eventualmente riusciti a scendere autonomamente. Sembra ormai accertato, infatti, che facessero parte di un gruppo partito alle 1,30 di questa notte, quindi potrebbero anche non essere stati interessati dalla valanga e trovarsi, per esempio, in discesa sul versante francese del Goutier. Per quanto riguarda invece le cause di questo vero e proprio disastro sembra ormai chiaro che quello che ha fatto staccare la placca e provocato la valanga sia stato il crollo di una porzione dei seracchi soprastanti il pendio che conduce al Mont Maudit. Come si sa questo avviene da sempre in alta montagna e ha ragioni soprattutto fisiche: il ghiacciaio si muove e la forza di gravità combinata con il peso enorme dei seracchi fa il resto.

aggiornamento ore 14,40:
le ultime notizie purtroppo peggiorano ancora la situazione. Sono 9 i morti e 9 i feriti. Mentre ancora si stanno cercando due cordate, una di due alpinisti e l'altra di 3, date ancora per disperse. Va detto che le cordate che mancano ancora all'appello si spera siano riuscite a scendere autonomamente dalla montagna.

ore 12,00
E' successo alle 5:30 di questa mattina, sul Mont Maudit sulla via classica che dal Rifugio Cosmique porta al Monte Bianco attraverso il Mont Blanc du Tacul e il Mont Maudit. Secondo le prime ricostruzioni e le notizie, per forza di cose per ora ancora non precisissime, la valanga è stata causata dal distacco o crollo dei seracchi del Mont Maudit e ha coinvolto un grande numero di alpinisti che stavano salendo verso il Mont Maudit – almeno 14 o secondo alcuni fonti addirittura 28.

Il bilancio provvisorio diramato dalla Gendarmeria di Chamonix, competente per territorio, parla di 6 morti e 8 feriti, mentre ancora adesso si starebbe cercando alcuni dispersi (da 2 a 5), ma potrebbero essere alpinisti non coinvolti gravemente che sono riusciti a scendere autonomamente. Per le nazionalità degli alpinisti coinvolti non c'è ancora certezza assoluta. Come sempre capita in questi casi la Gendarmeria di Chamonix ha chiesto il supporto anche del Soccorso Alpino Valdostano.

Come tutti gli alpinisti sanno la via normale delle “Voie des trois monts” - appunto quella che in successione passa per il Mont Blanc du Tacul, il Mount Maudit e il Monte Bianco – è, tra le quattro vie normali di salita al Monte Bianco, una delle più frequentate. Già in passato sulla stessa via c'erano stati incidenti gravi come, per esempio, quello del 2008 costato la vita a 8 persone. In genere però il punto cruciale era sulla seraccata del Tacul, come in effetti era stato nel 2008.

intervista ad Alessandro Cortinovis, dir. Socorso Alpino Valdostano - La Repubblica



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