Stella di Periferia, nuova via sul Monte Gallo, Sicilia

Il 29/10/2011 Massimo Flaccavento, Giuseppe Barbagallo e Giorgio Iurato hanno effettuato la prima salita in libera di Stella di Periferia (210m, 6c max, 6b obbl.) la nuova via aperta dagli stessi Flaccavento e Barbagallo sulla parete Ovest del Monte Gallo, Sicilia.
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Giorgio Iurato sul terzo tiro durante la prima libera di Stella di Periferia - Punta Baloo, Monte Gallo, Palermo
archivio M. Flaccavento - G. Barbagallo
Un'altra via sul Monte Gallo che domina Palermo e il suo mare. Un'altra via del Sud, dunque. Come a rammentarci - semmai ce ne fosse bisogno dopo l'ispirato "Mezzogiorno di pietra di Alessandro Gogna - che l'Italia, tutta l'Italia, è legata anche dalle montagne. Da quella loro roccia che, a tutte le latitudini, non smette mai di affascinare. Così è stato per Massimo Flaccavento e Giuseppe Barbagallo su "Stella di periferia". 9 lunghezze per 210 metri, con difficoltà massima di 6c e di 6b obbligatorio, che solcano la parete ovest del Monte Gallo. Fino a sbucare su quella Punta "senza nome" che hanno voluto dedicare a Calogero “Baloo” Gambino, scalatore, amico e loro fratello di montagna.


STELLA DI PERIFERIA
Sono le 18,30 quando raggiungiamo la cima, e siamo felici!
di Massimo Flaccavento e Giuseppe Barbagallo

Cinque mesi fa avevamo fatto il primo tentativo su questa parete fino ad ora mai salita, e da allora la voglia di ritornare in questi luoghi è stata sempre più forte. Un pensiero costante. Quella volta dopo le prime quattro lunghezze decidemmo di fermarci, una comoda cengia sembrava fatta apposta per una pausa riflessiva... torneremo presto, c’eravamo detti.

E’ il ventidue di Ottobre e finalmente siamo di nuovo qui. Mentre alle prime luci dell’alba risaliamo la ripida pietraia, carichi come sempre, fatichiamo nell’avvicinamento che non è del tutto semplice, o almeno non come l’ultima volta. Le piogge costanti degli ultimi giorni hanno reso il ghiaione instabile ed è abbastanza comico fare tre passi indietro e uno avanti, ma alla fine, dopo un oretta abbondante, raggiungiamo finalmente la base della parete.

Lei, bella come sempre, non aspettava che noi. Iniziamo la salita, lentamente però, abbiamo con noi un grosso carico, oltre ai materiali per la scalata ci siamo infatti portati dietro tutto l’occorrente per un bivacco. Non sarebbe stato necessario, ma ci interessava troppo assaporare fino in fondo la bellezza di questo luogo. Dormire nella “montagna” è parte dell’esperienza, e così abbiamo fatto.

Dopo aver raggiunto il punto massimo toccato nell’ultimo tentativo, la famosa cengia della riflessione, la giornata ha iniziato a scorrere pian piano verso l’alto. A scandire i ritmi, oltre alla roccia e a quello che ci offre, ci sono i mille gesti di sempre, gesti che vengono ripetuti di volta in volta, tiro per tiro, ma soprattutto ci sono le battute e le risate scambiate durante le soste. Salire una parete vergine con un amico speciale non vuol dire aprire soltanto una bella via nuova, ma vivere un’intensa esperienza in cui l’amicizia assume un valore grande, ancora più grande della montagna stessa che ci si accinge a salire.

Sono le 18,30 quando raggiungiamo la cima, e siamo felici. Felici di essere qui, e mentre la stanchezza si scioglie in un abbraccio e un tramonto magnifico ostenta tutta la sua bellezza, un grido di gioia si perde nell’aria. I nostri cuori si uniscono nel ricordo di Calogero, un fratello della montagna andato via troppo presto. E’ per te questa bella salita, per l’amicizia che ci hai regalato e per la passione che mettevi in ogni singolo gesto, per le avventure mancate e per quelle future, si, quelle future, in cui mai smetterai di essere in cordata con noi. Mai…

La vista sulla città di Palermo da qui sopra è grandiosa, la grande metropoli si stende silenziosa ai nostri piedi, e le sue luci viste da qua sopra, dalla “Periferia” in cui ci troviamo, sono solo minuscoli puntini di vita che vanno incontro alla fine del giorno. Dall’altra parte, nel regno del vuoto, dove le pietraie cessano di esistere, piccole luci si accendono come stelle in terra. I pescatori sulle loro minuscole imbarcazioni prendono il largo in un mare scuro e misterioso.

Si alza un vento leggero, e dopo una cena frugale, sprofondiamo nei sacchi da bivacco. Ancora un po’ di tempo per parlare, per seguire le nuvole nella loro corsa senza meta, un po’ di tempo ancora, per riflettere sulle motivazioni che ci spingono a fare questa vita, e poi, anche noi, entriamo nel mondo della notte. Un’altra via al Monte Gallo, un altro pezzo di cuore lasciato per sempre tra le pieghe di queste montagna.

Buone scalate a tutti
Max Flaccavento e Peppe Barbagallo

>> Scheda Stella di periferia
Note:
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