OutdoorDays 2009: un successo Outdoor

Si sono appena conclusi gli OutdoorDays, le giornate degli sport all'aria aperta organizzati da Riva del Garda Fierecongressi. Un appuntamento che in questa sua seconda edizione ha vinto sul campo portando più di 1000 persone a praticare attivamente le attività outdoor guidate nel Garda Trentino e più di 10.000 presenze nel Villaggio Outdoor di Riva del Garda e nelle Aree test predisposte nel territorio.
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Area Test Terra
Sonia Cappiello
Giusto un anno fa nascevano gli OutdoorDays del Garda Trentino. Giusto venerdì, sabato e domenica scorsi gli OutdoorDays hanno replicato con tre intense giornate tutte dedicate agli sport open air. Un week end, baciato da un sole splendente, di quelli fatti apposta per uscire di casa, per camminare, arrampicare, andare in mountain bike ma anche per inoltrarsi alla scoperta dell'acqua scintillante e nascosta di un canyon, oppure per percorrere una via ferrata alla ricerca di altre visioni. E questo è proprio quello che è successo! Tra il lago, i torrenti, le rocce del Garda Trentino si sono vissuti “semplicemente” tre giorni “attivi”, tre fantastici giorni a tutto Outdoor.

Così è stato per le oltre 1000 persone che “sul campo” sono state protagoniste delle emozioni che solo la natura - una natura splendida come quella del Lago di Garda e della Valle del Sarca - sa regalare. E così è stato per le oltre 10.000 che hanno visitato il Villaggio Outdoor e le Aree Test: i “laboratori” che consentivano a tutti di sperimentare l'outdoor di “Terra” ad Arco e di “Acqua” alla Spiaggia Sabbioni di Riva del Garda. Come dire che per gli OutdoorDays un intero territorio e la sua natura sono stati protagonisti, per la gioia dei moltissimi che con l'aiuto delle Guide alpine e degli istruttori del canoa Club di Riva del Garda l'hanno esplorato tra acqua, terra e pareti.

C'è un'immagine che dà il senso di queste tre giornate: quella dei volti di chi ha partecipato alle attività guidate. Bastava assistere alla loro partenza e poi al loro ritorno all'Outdoor Village, per comprendere. Chi partiva per una ferrata, oppure per la gettonatissima escursione della Tagliata del Ponale, o per immergersi nei canyon oppure per arrampicare in una delle tante falesie del Sarca, aveva negli occhi l'attesa (in qualche caso mista ad un po' di ansia). Poi al ritorno tutti gli sguardi risplendevano di quella strana luce che ben conoscono gli appassionati dell'Outdoor. “Sono stanco ma felice” sembravano dire quegli occhi ancora pieni di meraviglie. Una felicità condivisa con i loro accompagnatori, le guide alpine: un chiaro segno che tutti, ma proprio tutti, si sono divertiti. D'altra parte è proprio questo il segno degli OutdoorDays: condividere ma anche promuovere una passione, quella per la natura e quegli sport che l'hanno eletta proprio “campo di gioco”.

E proprio di passione hanno vissuto anche gli incontri con i testimonial che hanno animato l'Outdoor Village. Testimonial, anche questi a tutto Outdoor. Come Martino Frova l'esploratore dell'acqua che con la canoa ha navigato sui fiumi dei cinque continenti e che ora con l'Associazione La Venta continua la sua avventura alla scoperta delle terre selvagge. Oppure come Filippo Pupulin l'azzurro del nuoto di fondo che ha svelato tutti i segreti per affrontare le maratone in mare e in acque libere: un atleta davvero eccezionale che riesce a far sembrare semplice un'impresa come una traversata in mare di 37 km per 7 ore e mezza. O come Michele Fait che con i suoi sci scende lì dove gli alpinisti salgono e che, dopo le discese dello Shisha Pangma e del Gasherbrum II, proprio in questi giorni sta partendo per il K2 per tentare quello che ancora nessuno ha fatto: la discesa dalla seconda montagna della terra. E ancora come Manolo un mito dell'arrampicata che non ha bisogno di presentazione e che ancora una volta ha fatto sognare tutti con il racconto tra l'intenso, l'ironico e il leggero della sua affascinante vita, verticale e non, “solo per vecchi guerrieri”.

Della sua vita verticale ha parlato anche Ines Papert la pluricampionessa dell'arrampica su ghiaccio, ma soprattutto una vera forza della natura: ovvero l'alpinista che come poche altre donne sta affrontando la montagna e l'avventura in piena autonomia dal mondo alpinistico maschile. Sempre di montagne, di alpinismo e di arrampicata su roccia e ghiaccio hanno parlato Florian Riegler e Angelika Rainer, probabilmente tra i giovani alpinisti e arrampicatori italiani che meglio interpretano il futuro nel senso di un'avventura disinvolta e appassionata da vivere fino in fondo e con il sorriso della gioventù. Un sorriso a cui Marcello Cominetti, l'ultimo dei testimonial intervenuti, ha voluto affiancare anche la consapevolezza, maturata in tanti anni trascorsi tra le montagne dell'Himalaya e del Sud America, facendo il punto sulla condizione dei portatori e degli sherpa che tutte le spedizioni utilizzano almeno per arrivare ai campi base. Senza il loro lavoro e la loro fatica probabilmente l'himalaysmo non esisterebbe, ma ancora sono in troppi gli alpinisti e i trekkers che continuano in qualche modo a sfruttarli pagandoli meno di quanto stabilito dal loro sindacato. Anche questo è OutdoorDays, o meglio la cultura dell'Outdoor.

Del resto in tema di cultura outddor, tra le tante iniziative sulla sicurezza per le attività outdoor di questi tre giorni va sicuramente segnalata la 'Relazione e dibattito sulla sicurezza in montagna' rivolta agli Istruttori CAI e Guide Alpine ed organizzata dal 'Centro Studi Materiali e Tecniche, Commissione Centrale Scuole di Alpinismo SciAlpinismo e Arrampicata Libera del CAI' e dalla 'Commissione Tecnica delle Guide Alpine'. Come, sul versante dello “spettacolo outdoor”, va sottolineata l'incredibile bravura del 3 volte campione italiano Ambrogio Chessa che con il suo Show Bike Trial Free Style ha letteralmente esaltato il pubblico: davvero incredibile cosa riesce a fare su due ruote. Ma anche il successo riscosso dagli atleti del Parkour e dai loro stage e, sempre in tema di funamboli, le esibizioni ma anche i laboratori di slackline (la camminata sulla corda) degli atleti della Gibbon e del Team Free Alp. Perché, come del resto con il gettonatissimo Mountain Bike Park della AMI Bike, tutti agli OutdoorDays potevano provare tutto.

Appunto, gli OutdoorDays offrono proprio questo: sono l'occasione per conoscere, praticare e promuovere in un bellissimo territorio queste attività che insegnano a scoprire il sorriso della natura. Quelle che ti lasciano “stanco ma felice” e che riempiranno le giornate anche dei prossimi OutdoorDays!
Note:
Links Planetmountain
News OutdoorDays
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www.outdoordays.it



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