Arrampicata in Spagna. Margalef a rischio. Oliana salite di Adam Ondra & Daila Ojeda

Ad Oliana, Spagna, Adam Ondra ripete Papichulo 9a+ e Daila Ojeda libera China Crisis 8b+. Da Margalef invece il gestore del rifugio Jordi Pou avverte che l'arrampicata in quell'area è a rischio a causa del comportamento degli stessi climber.
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Daila Ojeda durante la prima salita di "China Crisis" 8b+, Oliana, Spain
Pete O'Donovan

Un paio di giorni fa abbiamo riportato la notizia di grandi performance in Spagna. Nelle 48 ore seguenti ci sono state altre novità, soprattutto in uno dei posti ultimamente diventato di moda ovvero Oliana vicino a Lleda.

Con uno sforzo fantastico Adam Ondra, Repubblica Ceca, è riuscito a chiudere i conti con "Papichulo" 9a+, una via di resistenza di 45 metri liberata da Chris Sharma nel maggio del 2008, mentre si stava preparando per la sua "Jumbo Love" a Clark Mountain negli Stati Uniti.

A dire il vero Ondra aveva già stupito tutti prima di entrare in territorio spagnolo: durante il viaggio si è fermato nella bella falesia invernale di Seynes dove dopo due 8b e un 8b+ a vista, è riuscito a salire "La métaphysique des tubes" 8c nello stesso stile. Impressionante a dir poco. Chissà cosa è stato più difficile: 9a+ lavorato o 8c a vista? Parlando di altre imprese: ieri Daila Ojeda, una delle top climber Iberiche, sempre ad Oliana ha usato al massimo il suo girl power e ha liberato "China Crisis" 8b+.

A proposito di crisi: alcuni settori Margalef potrebbero essere chiusi a causa del comportamento poco rispettoso dei climber. Jordi Pou, il gestore del rifugio che nel 1996 ha scoperto il potenziale di questa zona, ci ha inviato questa email con richiesta di pubblicazione:

"Cari arrampicatori,
vi chiedo di ricordare che Margalef si trova in un parco naturale e che tutti i settori sono su terreno privato. Di recente ci sono stati dei problemi di accesso e anche se l'arrampicata è ancora possibile, se ci saranno altri problemi in futuro alcuni settori dovranno essere chiusi. Spazzatura e escrementi sparsi vicino ai parcheggi, alle strade, ai sentieri, mettono noi climbers in una posizione che lascia molto a desiderare. Per favore non parcheggiate vicino agli ulivi e portate via tutta la spazzatura. Grazie."

Sembra che, ancora una volta, il futuro sia nelle nostre mani e che dobbiamo lavorare molto sul nostra collettivo atteggiamento da climber, e soprattutto da persone civili. Il climbing attitude, appunto.





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