48° Filmfestival
i film premiati
premio ITAS
8000m, i protagonisti
portfolio
GLI 8000 PROTAGONISTI AL FILMFESTIVAL

I protagonisti


Tra giovedì 4 e venerdì 5 maggio al Centro Santa Chiara, sede del Filmfestival, si potevano incrociare Sir Edmund Hillary, primo salitore con Tenzing Norgay dell'Everest nel 1953, o Kurt Diemberger, che ha avuto la 'fortuna' di calcare la cima di ben due 8000 inviolati e di salirne molti ancora nel corso della sua lunghissima carriera di alpinista/cineasta/giramondo.

Allo stesso modo si potevano incontrare alcuni rappresentanti delle diverse generazioni di alpinisti himalayani come il messicano
Carlos Carsolio, il polacco Krzysztof Wielicki e l'italiano Fausto De Stefani, ovvero 3 dei 9 appartenenti all'escusivo 'club' di quelli che gli 8000 li hanno saliti tutti.

Sempre presente ed attivo poi il giovane sloveno Tomaz Humar, autore nel '99 di una nuova via in solitaria sull'immensa parete Sud del Dhaulagiri, di cui non si sono ancora spenti gli echi.

Ed ancora Nives Meroi l'italiana che, a cominciare dal Nanga Parbat, di 8000 ne ha scalati tre. Oppure il grande Riccardo Cassin, l'ambasciatore dell'alpinismo patagonico Cesarino Fava e il fuoriclasse francese Cristoph Profit.

E naturalmente molti altri alpinisti, addetti ai lavori, e tanti di quelli che sono 'colpiti' da quell'indefinibile e sfuggente sentimento della 'passione per la montagna'.


Gli incontri

La lunga maratona, è cominciata giovedì pomeriggio con la presentazione, Sir Edmund in testa, dei protagonisti alla città. Venerdì mattina poi è stata la volta dell'incontro dei giornalisti con protagonisti degli 8000, seguito nel pomeriggio dal convegno 'Ottomila: protagonisti a confronto'.

Due i temi che hanno sotteso i diversi momenti: quello ecologico o dell'attenzione per l'impatto ambientale ma anche sociale dell'alpinismo in Himalaya, e quello del rispetto dell'uomo per l'uomo.

A questi temi - segno di quel 'sottile malessere' dell'alpinismo attuale le cui radici però sembrano venire da lontano - tutti hanno mostrato di essere sensibili. Fra loro Edmund Hillary con la testimonianza del suo incessante e concreto interessamento, non solo da ora, per le popolazioni del Nepal e Fausto De Stefani pronto a riconoscere anche le responsabilità degli alpinisti.

Altro argomento, ripreso da vari interventi, è stato quello del valore del rapporto con i compagni d'avventura, tanto che Kurt Diemberger si è detto per nulla dispiaciuto, lui che è stato uno dei primi a salire in stile alpino sugli 8000, ad aver partecipato anche a 'spedizione classiche' con molti più alpinisti.

'Gli 8000 sogno degli alpinisti'

Due giorni con le più alte montagne del mondo e con alcuni degli uomini che hanno scritto la storia delle salite dei colossi himalayani.

Questa l'occasione, forse per certi versi unica, offerta a quanti, numerosissimi, si sono trovati a Trento per la 48a edizione del Filmfestival.
La vicenda storica

In serata, sempre venerdì, l'atteso clou della giornata ha visto Reinhold Messner presentare la storia della salita agli ottomila di fronte ad un'affollatissima sala dell'Auditorium e ad altre 200 persone che sono state costrette, per esaurita capienza della sala, a seguirlo da uno schermo televisivo esterno.

Con spezzoni di filmati d'epoca (si è partiti dalle prime spedizioni del
Duca degli Abruzzi al K2), e facendo di volta in volta intervenire i vari protagonisti, Messner ha ripercorso i diversi momenti dell'alpinismo in Himalaya mostrando come ad ognuno di essi abbia corrisposto uno stile diverso, a seconda dell'epoca.

Messner non ha mai nominato sé stesso ma non si è dimenticato di alcuni grandi dell'Himalaya, che non ci sono più, come i polacchi
Jerzy Kukuczka e Wanda Rutkiewicz. Come ha nominato, proprio in apertura e poi anche più avanti, il roveretano Sergio Martini, ed Erhard Loretan, entrambi salitori di tutti i 14 ottomila ed al momento impegnati in spedizione.

Si sono alternati sul palco, fra gli altri,
Cassin, Hillary, Diemberger, De Stefani, Wielicki, Carsolio, Abram, Profit e per ultimo Tomaz Humar.

Come in precedenza aveva presentato la nuova via sul K2 fatta nel 1991 da Profit come una realizzazione che aveva mostrato la strada per il futuro, così Messner ha indicato Humar e la sua salita al Dhaulagiri come esempio per i prossimi anni.

Poco dopo il passaggio ideale di testimone, tra passato e presente, si è ufficialmente concretizzato con la consegna della Genziana d'oro per la carriera alpinistica a Sir Edmund Hillary e della Genziana d'oro della 48a Edizione del Filmfestival a Thomaz Humar.

Sarà un'eredità impegnativa per il giovane e simpatico sloveno che, nemmeno sul palco, ha rinunciato alla sua particolare e ferrea stretta di mano scuotendo, come fa un po' con tutti, 'l'impreparato' presidente del CAI Gabriele Bianchi.
Lo stesso Reinhold Messner infine ha ricevuto da Riccardo Cassin il riconoscimento assegnatogli dal Filmfestival.


Considerazioni a margine

Alla fine resta indubbio il fascino di queste grandi montagne e l'interesse del pubblico a Trento ne è la scontata conferma.

Per i problemi dell'Himalaya e dell'alpinismo sugli 8000, l'impressione è che il seme per discuterne seriamente sia stato gettato… mentre sembra più difficile intravedere la strada concreta dei fatti per farlo germogliare.

Uno dei modi per perderla, questa strada, è che quella posizione pragmatica di chi presenta gli 8000 come un mondo a parte sconfini, dal suo indubbio fondo di verità, in un comodo alibi per far passare colpevoli atteggiamenti d'indifferenza o del più ottuso cinismo.

Portfolio protagonisti    >>>>


Curiosità

Più come curiosità che altro, va appuntato il riferimento a George Mallory: per Reinhold Messner è il mito dell'Everest, anche se crede che la cordata Mallory ed Irvine - nella conosciuta vicenda del 1924 quando entrambi scomparsero sotto la vetta dell'Everest - non possa aver raggiunto il tetto mondo.

Questo, dice Messner, anche per quello che è emerso dalla spedizione di ricerca che ha ritrovato, nel '99, il corpo di Mallory: i due all'epoca non sarebbero stati in grado di superare i passaggi di 6° del secondo gradino roccioso.

| Home | | Rock | Expeditions | Ice | Snow | TrekkingNews | Special | Forum | Mountaininfo | Vetrina | Lab
| Info | Site map | Newsletter
| English version |
Per suggerimenti, aggiornamenti e notizie: Planetmountain.composta
Copyright© Mountain Network s.r.l.