Altrimenti ci arrabbiamo - Monte Croce Matese - parete della Grotta delle Ciaole

Riccardo Quaranta, Guida Alpina
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Altrimenti ci arrabbiamo
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Riccardo Quaranta e Alessio Nunziata il 4/1/2018 in libera dal basso
Autore scheda
Riccardo Quaranta, Guida Alpina
Versante
Nord
Lunghezza dislivello
90m
Quota
1957 m
Difficoltà
D, passo a 90° ed M3, AI3

Percorso



Quella della Grotta delle Ciaole, cioè tutto il versante N del M. Croce Matese, è una delle pareti più suggestive del massiccio del Matese. Qui vi sono tra le vie più difficili dell’Appennino: difficili perché ardite, spesso verticali o strapiombanti, difficilmente in condizioni visti gli ultimi inverni. Queste caratteristiche hanno fatto sì che, per gli appassionati, restasse sempre un posto esigente, dove il livello tecnico e fisico la fa da padrone. Ad un occhio più attento, tuttavia, non potevano sfuggire linee più abbordabili, anche se più corte, rispetto a quelle già relazionate.
Un intero settore è in via di sviluppo ed ha regalato 2 itinerari che si candidano a diventare “classici”. Il settore è stato chiamato “SETTORE TRALICCIO ”, visto che è dominato da un vecchio pilone dell’energia elettrica in disuso. Questo tratto di parete ospitava, sul suo margine dx, già una via, “Via Cavo” (che spunta proprio in corrispondenza del pilone), la prima ad essere aperta qui ed anche la più semplice di tutto il settore.
Accesso generale
Per l’accesso alla parete della Grotta delle Ciaole si rimanda alle informazioni reperibili facilmente in internet o alla guida cartacea precedentemente citata. Il settore “TRALICCIO” è situato sul margine dx dell’anfiteatro costituito dalla parete N del M. Croce ed è compreso tra l’attacco del “Canale di destra” (evidente, stretto e classico canale nevoso, il solo di questa parete) e la verticale ideale tracciata in corrispondenza del traliccio, sul margine dx della parete. Per raggiungerlo, si transita alla base del pendio nevoso (attenzione alla stabilità del manto) sotto la parete della grotta delle Ciaole, si supera la verticale di attacco del “Canale di destra” e si inizia a salire sulla sx fino a raggiungere la parete (foto) Accesso
Altrimenti ci arrabbiamo attacca circa 30 m a sx di “A momentary lapse of reason”, sotto la verticale di una ampia cengia nevosa inclinata, contornata da pareti verticali e con un albero che la caratterizza (foto) Itinerario
L1 (15m, passo a 90° ed M3, AI3)
Attaccare la parete-goulotte dove presenta ghiaccio migliore, affrontando il tratto chiave della via: una sequenza verticale con passaggi di misto e AI. Pervenire alla cengia nevosa (possibilità di protezione ora a sx su roccia), percorrerla e dirigersi verso il muro verticale di roccia compatta dove si sosta (2 fix collegati da cordone, maglia di calata)

L2 (45 m, AI2+, 70°)
Dalla S1 ci si sposta a sx e si attacca la goulotte-canale, fiancheggiata a dx da uno sgrottamento; si procede dritti con arrampicata entusiasmante ma mai difficile (70° max) fino ad uscire dalle difficoltà. Sosta su spuntone da attrezzare.

L3 (40 m, 40-50°)
In conserva o slegati si procede senza difficoltà fino a raggiungere la cresta.
Discesa
Si traversa verso Ovest e perdendo quota si raggiunge lo Stazzo delle Pecore, con il traliccio visibile anche dalla base della parete. Da qui si percorre a ritroso il sentiero estivo per M. Miletto (si veda cartografia di riferimento) che in circa 15’ riporta alla base della parete. Un’alternativa è raggiungere la S2 di “A momentary lapse of reason” e scendere in doppia da questa. Materiale
N.d.A, 1-2 fittoni da neve corti, 1-2 chiodi da roccia (preferibilmente a lama sottile), 1-2 chiodi da ghiaccio corti, 1 gancio da misto (tipo Bulldog DMM), scelta di friend fino al rosso BD.




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Primi salitori
Riccardo Quaranta e Alessio Nunziata il 4/1/2018 in libera dal basso
Autore scheda
Riccardo Quaranta, Guida Alpina
Versante
Nord
Lunghezza dislivello
90m
Quota
1957 m
Difficoltà
D, passo a 90° ed M3, AI3

Percorso



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