Giovanni Ghezzi
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La farfalla tigre: Sul secondo tiro di La farfalla tigre
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Giovanni Ghezzi, Fernando Fusari, Giancarlo Bellotti 01/11/2015
Autore scheda
Giovanni Ghezzi
Versante
NO
Lunghezza dislivello
430m
Quota
3026m
Difficoltà
WI4 M6

Percorso



Una nuova linea nata quasi per caso, da uno sguardo improvviso e fugace sulla vicina parete alla nostra sinistra, durante il cammino di avvicinamento alle classiche goulotte di Monte Nero. Con felice sorpresa, tiro dopo tiro, si è rivelata una via dalla logica ed estetica davvero sorprendente.

La salita segue i punti più accessibili, lungo una direttiva che non è mai forzata, bensì dettata dalla morfologia stessa della parete: allestita con lo stretto necessario, alcuni tiri sono molto belli, come il 2° ed il 3°, tecnici ma sufficientemente proteggibili, il 6° con un laborioso passaggio in un camino-fessura off-width, ed il 7° memorabile su roccia verticale fessurata.

I primi quattro tiri sono stati aperti il 31 ottobre 2015, conclusa e salita integralmente (dopo rifornimento di chiodi) il giorno successivo, 01 novembre 2015 in 7 ore e mezza.
Accesso
Dal Rif. Segantini prendere il sentiero per la via normale alla Presanella, ed appena oltre il guado del torrente, laddove il sentiero inizia a salire lungo la morena, abbandonarlo per seguire la valletta alla sua sinistra fino in fondo: risalire quindi l'iniziale ripido pendio obliquando progressivamente verso sinistra in direzione della parete stessa. La linea di salita è ben visibile (già dal Rifugio), facilmente individuabile per  il tratto caratteristico a forma di “Z” nella parte iniziale (1h15).

NB: osservando in alto sulla sommità della parete (a sinistra rispetto la verticale di inizio via), è possibile scorgere un palo in legno verticale: l'uscita della via è 30m alla sua destra.
Itinerario
L1: 60m/pendio neve 45°. Seguire l'iniziale pendio su neve. S1: clessidra (da allestire, alla base del diedro).
L2: 30m/M6. Diedro misto con roccia e neve ghiaccciata. Un chiodo di progressione circa a metà. Piccolo strapiombo nel tratto finale. Sosta in una nicchia con neve, sotto grosso blocco di roccia strapiombante. S2: 1 chiodo (dietro spigolo a destra) / da integrare con friend+clessidra
L3: 30m/M6/1pA0. Risalire diedro a sinistra (2m) e girare subito a destra su placca (fessura proteggibile sul bordo sinistro: possibile passo in A0 su friend per raggiungere il sottile strato di neve ghiacciata a monte); proseguire secondo logica fino al pendio nevoso sovrastante. S3: 2chiodi
L4: 60m/pendio neve 45°. Seguire il pendio nevoso che sale a sinistra (stretto camino-fessura da aggirare a sinistra) sino alla parete. S4: clessidra da allestire.
L5: 20m/IV. Traversarsare verso destra (lungo la parete), risalendo un breve muro verticale di neve/ghiaccio. S5: 2 chiodi
L6: 55m/M6. Seguire la linea di neve a sinistra fino ad uno stretto camino-fessura off-width (lasciato zaino alla base): addentarrsi nel suo fondo (protetto in basso con chiodo poi recuperato), e risalirlo con movimenti faticosi, aiutandosi sulla placca di sinistra coperta da esile strato di neve ghiacciata. Proseguire su pendio, ed entrare nel fondo di un grande camino (non visibile da sotto) verso sinistra. S5: 1 chiodo / secondo chiodo recuperato.
L7: 25m/M6. Bellissima parete-camino verticale su roccia fessurata ben proteggibile: uscita in stretto diedro su nevaio sovrastante. S6: clessidra (lasciato cordino rosa) / da integrare con friend + chiodo (recuperato).
L8: 80m/M4 (conserva lunga). Traversare a sinistra oltre leggero un avallamento e salire verticalmente secondo la linea più logica. S8: cordino su spuntone da allestire (NB: lasciato chiodo poco sotto e cordino poco sopra la stessa).
L9: 70/M4 (conserva lunga). Risalire secondo la linea più logica per sbucare poco sotto la sommità su pendio di neve: lungo traverso a sinistra verso facile ed evidente valletta in uscita sulla cresta (30m a destra del palo in legno verticale in cresta, ben visibile dal basso durante il percorso di avvicinamneto alla via). S9: cordino su spuntone da allestire. Discesa
Seguire il filo di cresta in discesa verso sinistra per 90m (conserva lunga, dopo circa 30m si inconta il bastone verticale, quindi proseguire per un'altra lunghezza di corda): poco sotto la sommità si trova la prima delle tre soste attrezzate per la calata.

L1: 50m/cordino su spuntone. Calarsi obliquando verso destra (faccia a monte) lungo la cresta che scende in direzione del Passo Quattro Cantoni.
L2: 40m/cordino su spuntone Calarsi sempre lungo la linea di cresta: non appena si raggiunge terreno appoggiato recuperare le dopppie. Proseguire a piedi sino all'ultimo muretto.
L3: 15m/clessidra. Breve muretto verticale.

Proseguire a piedi fino al Passo Quattro Cantoni,  quindi per sentiero fino al Rifugio Segantini. (1h30+1h). Materiale
Corde da 60m, set di friends dal micro giallo al #3, set di dadi, chiodi e martello. Note
Possibilità di salire il giorno precedente bivaccando presso il Rifugio Segantini (1h dal parcheggio), in Val Nambrone.




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Primi salitori
Giovanni Ghezzi, Fernando Fusari, Giancarlo Bellotti 01/11/2015
Autore scheda
Giovanni Ghezzi
Versante
NO
Lunghezza dislivello
430m
Quota
3026m
Difficoltà
WI4 M6

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